Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Perché i cancelli chiudono così presto?»

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2010

la polemica Dibattito sulle oasi verdi cittadine


La più sorpresa è una ragazza straniera. «Perché nella vostra città i parchi chiudono?» si chiede Ana Maria Carabelea, 24 anni, nata in Romania e appena trasferita a Cagliari. Non si capacita del perché, la notte, i cancelli di Monte Claro siano sbarrati. «Non sono luoghi pubblici come le piazze?». Inutile elencarle una serie di ragioni: per lei dovrebbe funzionare in maniera diversa. «Da noi restano sempre aperti. Sappiamo che di notte sono più difficili da controllare, ma chiuderli così presto mi sembra eccessivo». Così presto significa mezzanotte.
E questo non è che l'orario di chiusura più notturno di tutti. Il parco di Monte Claro, infatti, è l'unico in città a restare aperto fino a quell'ora, ma solo tra maggio e ottobre, quando apre alle 6 del mattino. Tra novembre e aprile, invece, rispetta il turno dalle 7 alle 21.
Quello che chiude prima è il colle di San Michele. Per i tre mesi estivi, tra giugno e agosto, apre tra le 6.30 e le 21.30. A maggio e settembre la chiusura viene anticipata alle 20.30, alle 19 a novembre e dicembre.
Più flessibili gli orari del parco dell'ex Vetreria di Pirri, che tra giugno e luglio è fruibile tra le 6 e le 22, ma d'inverno, ad esempio a gennaio, chiude addirittura alle 18.
Altra situazione a Monte Urpinu, dove tra luglio e agosto si tengono i cancelli spalancati tra le 6.30 e le 23, ma, per esempio ad aprile, chiude alle 21. Chi vuole godere del parco di Terramaini, infine, tra giugno e agosto lo può fare dalle 6 alle 23, tra dicembre e marzo dalle 7 alle 19.30. «Chiudono troppo presto, sia d'inverno che d'estate», commenta Valentina Collu, 19 anni, mentre passeggia a Monte Urpinu. «Però è vero anche che qui ci vorrebbe di più illuminazione dopo il tramonto». Ma esiste anche chi non se ne preoccupa, come Carla Ortu, madre del piccolo Francesco: «Non ho mai fatto caso agli orari di chiusura. Però è giusto che non restino aperti 24 ore su 24, altrimenti potrebbero popolarsi di balordi». C'è anche chi, invece, agli orari avrebbe dovuto far caso: «Una volta siamo rimasti chiusi dentro" riferiscono Valeria e Stefano, 16 anni lei, 18 lui, «non ci siamo accorti del tempo che passava e per andare via abbiamo dovuto scavalcare».
STEFANO CORTIS

20/08/2010