Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Quel pasticciaccio brutto dei rifiuti

Fonte: La Nuova Sardegna
16 agosto 2010

Dopo l’annullamento dell’ultimo appalto, sarà necessario un intervento del presidente della Regione


Proroghe continue, irregolarità, esposti alla Corte dei conti e intoppi vari


ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. La questione-rifiuti si è trasforata nel «pasticciaccio dei rifiuti». Dopo l’annullamento dall’ultimo appalto da parte degli uffici del Comune per irregolarità, la situazione si è ulteriormente ingarbugliata. Innanzi tutto: addio degli obiettivi nella raccolta differenziata.
A questo punto le proroghe per la raccolta dei rifiuti avvengono da quasi tre anni e non possono più essere fatte. Inoltre la razionalizzazione del settore che avrebbe dovuto portare a una «differenziata» all’avanguardia (con la raccolta porta a porta), viene meno col conseguente non raggiungimento degli obiettivi.
Gli antefatti. Il quadro mostra un mega appalto di sette anni più due per 390 milioni di euro che continua ad avere problemi. A fine aprile, ad esempio, gli uffici dell’assessorato comunale ai Servizi tecnologici fecero 124 rilievi al bando di gara.
L’ultimo appalto. Poco dopo, visto che i tempi non potevano essere rispettati e che le proroghe erano state esaurite (sette, di cui due con ordinanza del sindaco), venne deciso di fare un appalto-ponte, per un anno, per permettere di mettere a punto il bando da 390 milioni. Ma anche questo tentativo si è dimostrato un flop: il 10 di questo mese il bando è stato annullato per irreoglarità. La busta «non era stata presentata chiusa con ceralacca, ma palese» (come dire: visibile) e l’unico pretendente (la Devizia Spa) aveva proposto non un ribasso, ma un aumento del trenta per cento. A quel punto gli uffici hanno deciso di cassare tutto.
Il passato. Ora la situazione si complica. Nata male, la sistemazkione della gestione dei rifiuti si trascina in Comune da almeno otto anni, da quando era stata predisposta la Sam, la socità mista (il 51 per cento del Comune e il 49 di un privato) che vide una serie di ricorsi e contro ricorsi finché la questione fu azzerato. La difficoltà attuale nasce dall’impossibilità di un ulteriore intervento impositivo (ordinanza) da parte del primo cittadino per prorogare il servizio obbligando l’Ati - titolare dello spazzamento - a continuare a svolgere il servizio.
Le proroghe. La prima ordinanza del sindaco risale al giugno del 2009 e la seconda al dicembre dello stesso anno. In precedenza c’erano state cinque proroghe-accordi (con ulteriori spese per il Comune) per far sì che la città non fosse preda dei rifiuti. Dopo una serie di proteste e ripetute interrogazioni, l’opposizione è passata alle vie di fatto rivolgendosi alla Corte dei conti. Inoltre lo stesso segretario gernale Giovanni Battista Vargiu, poco prima di andare in pensione, ha presentato una serie di segnalazioni sulle irregolarità dovute alle proroghe, possibili «solo per brevi periodi».
La Regione. Per l’oggi, il qui ed ora, sarà necessario un intervento da parte del governatore della Sardegna che con un’ordinanza potrebbe prorogare l’obbligo dell’Ati a svolgere il servizio. Nel frattempo il Comune, che sta valutando la forma giuridica adatta, ipotizza una trattativa diretta con ditte interessate: per affidare il servizio per un altro anno o un anno e mezzo, in attesa del mega appalto. Il che significa nuovi ritardi.


LA STORIA

Dalla società mista all’inchiesta della magistratura




CAGLIARI. Inizialmente l’amministrazione pensò di risolvere la gestione dei rifiuti con la creazione di una società mista: la Sam, ma l’appalto per trovare il partner privato si scontrò con una serie di ricorsi e contro ricorsi (originati da un errore materiale inziale) che terminarono nel 2004. Nel novembre di quell’anno il Consiglio di Stato respinse infatti la richiesta di sospensiva avanzata dalla Wastemanager sull’annullamento dell’aggiudicazione. Dopo l’azzeramento della situazione sancito con una sentenza del Tribunale amministativo regionale, su esposto di una delle società escluse, l’aggiudicatario (la Wastemanager) si era appellato al Consiglio di Stato. Ma nel novembre del 2004 il discorso della Sam e della società mista tamontò definitivamente.
Poi, dopo una serie di confronti, venne decisa la strada dell’affidamento esterno. Il resto è storia di oggi con la situazione ingarbugliata del mega appalto, su cui a seguito di un esposto anonimo (ma dettagliato) indaga anche la magistratura. (r.p.)