Gli operatori di San Benedetto annunciano assemblee in vista della privatizzazione
CAGLIARI. Il nuovo regolamento dei mercati civici cagliaritani è un invito agli operatori perché s’impegnino in una gestione privatizzata delle strutture. Dai mercati rimbalza la voce degli operatori: siamo anche d’accordo, ma tirate fuori i conti di ciascuna struttura. In altre parole si vuole sapere quanto costa la luce a San Benedetto e quanto per esempio in via Quirra, quanto incidono i rifiuti e qual’è la situazione debitoria rispetto ai canoni.
O si sa nel dettaglio quel che costa un mercato in tutte le sue voci o non sarà possibile caricarsi della gestione di una struttura sconosciuta in una sua parte quella strettamente amministrativa mandata avanti finora dalla mano pubblica. Ai primi di settembre ci sarà un’assemblea: a San Benedetto per cominciare, coi rappresentanti di tutte le strutture cittadine. La partita può diventare molto interessante, il punto su cui gli operatori insistono, e non da oggi, è che le partite si giocano in chiaro.
Non c’è infatti un’ipotesi al momento se gestire i mercati tutti assieme o sostenere l’idea che ogni mercato si faccia la propria amministrazione, ma il punto è che decisioni del genere si prendono soltanto quando è chiaro tutto il panorama, soprattutto quello contabile, naturalmente voce per voce. Il regolamento dei mercati civici cittadini arriva dopo cinquant’anni ed era fortemente atteso. E’ stato votato all’unanimità perché (lo aveva spiegato l’assessore alle attività produttive, Paolo Carta) frutto di un nuovo modo di lavorare sulla politica del commercio in città. Il «nuovo modo» è la concertazione, vale a dire l’ascolto di tutte le istanze, la mediazione tra punti troppo distanti, la ricerca di una soluzione capace di esaltare la necessità di lavorare per tutti e nel migliore dei modi. Il regolamento recepisce normative di vario rango, più o meno tutte riassunte nella legge regionale sul commercio che dà indicazioni precise su come si espone la merce, su quali notizie devono contenere i cartelli col prezzo, su come deve essere sistemata la bilancia e quali caratteristiche questa debba avere. Il regolamento si mette dalla parte del consumatore perché sia descritto ogni passaggio del prodotto dall’origine al bancone del mercato. E poi introduce la possibilità di privatizzare.