Mercato di S. Benedetto. Pochi affari nel reparto ittico, i clienti ripiegano sulla carne
Prezzi su e tasche vuote: «La spesa media è di dieci euro»
Secondo gli operatori il calo di vendite rispetto allo scorso anno è del 30 - 40 per cento.
Le banconote da dieci euro passano dalle mani dei clienti a quelle dei venditori, che alla domanda «come vanno gli affari?» le mostrano con uno sguardo che vale più di mille parole. Tra i box del mercato civico di San Benedetto, in questi giorni preferragostani, pare siano loro le regine incontrastate. Di più - a detta di quasi tutti gli operatori - i cagliaritani non spendono. Certo, mancano ancora due giorni, oggi e domani, che dovrebbero essere quelli clou nella corsa agli acquisti. Ma per ora di tagli più grossi se ne vedono pochi, segno di una crisi che non allenta la morsa facendo registrare un calo nelle vendite del 30- 40 per cento, soprattutto tra i banchi del pesce.
AFFARI IN CALO «Inutile girarci attorno, qua non ci sono soldi - sintetizza brutalmente Wiliam Portoghese -. Un tempo in questo periodo non si riusciva neanche a passare, ora sembra un giorno qualunque dell'anno. Una stima? Meno della metà di vendite rispetto allo scorso Ferragosto. Gamberoni e aragoste sono quasi inaccessibili, se non fosse per quei quattro clienti che comprano senza badare a spese sarebbe un disastro. Il popolo si limita a prendere qualche muggine, polpetti, oppure lasciano perdere la qualità e ripiegano sul congelato o sulla merce importata». Efisio Caciutto, che essendo un pescatore non ha neanche i costi aggiuntivi della tappa all'ingrosso, non se la passa meglio. «Li vede questi? - dice sventolando la banconota rossa da dieci euro - di più la gente non spende, massimo arrivano a 20 euro. Qua ho due casse di gamberoni, sono ancora lì, integre, mi toccherà congelarli e rivenderli chilo per chilo ai ristoranti». Due banchi più in là Graziella Murgia osserva la merce esposta. Poi ordina due seppie. «Mia figlia mi ha chiesto del pesce, ma come si fa con questi prezzi?» Il totale è 6 euro e 50. Lei però prova a farsi fare lo sconto: «E faccia 6 euro su, faccia da bravo».
I PREZZI SCHIZZANO Di certo i prezzi non invogliano. Negli ultimi giorni sono infatti lievitati, specie quelli dei gamberoni di prima scelta (dai 40 ai 50 euro al chilo) e dell'aragosta (schizzata ormai oltre i 70 al chilo, sino a punte di 80), da sempre ospiti d'onore nelle tavole cagliaritane per il Ferragosto. «Qualche giorno fa l'aragosta era a 60, 65 euro - dice Daniele Stazzera -, adesso siamo a 70 e più. Anche sui gamberoni abbiamo rincari di 3 o 4 euro, ma sono aumentati i prezzi all'ingrosso». Conferma Portoghesi: «Questo è un periodo di grande richiesta, il prodotto è poco per cui il prezzo sale. Tre settimane fa l'aragosta la compravamo a 40 al chilo, adesso la prendiamo a 70, una settimana fa il dentice lo vendevamo a 20, ora lo compriamo a 30 dal pescatore». Nel reparto ortofrutta non si respira un'aria migliore, c'è «chi non si lamenta», chi parla di «disastro», quasi tutti giurano di non aver aumentato i prezzi. Raffaella, che al mercato passa ogni mattina, non è d'accordo: «Le vede queste susine? Due giorni fa costavano un euro e 50, adesso 2 e 50, mi dica lei come è possibile».
I DIVERSIVI Le tasche piangono, ragione per cui molti cagliaritani, rompendo con la tradizione, pare abbiano ripiegato sulla carne, più economica del pesce. Così almeno sostiene dal suo box Maurizio Loi: «Noi non ci lamentiamo - dice - il maialetto ha tanti estimatori, lo stiamo vendendo a 12,50 al chilo, la scorsa settimana era a 11». Gli affari vanno «benino» anche per Chicco Serra, dell'omonima polleria: «I prezzi? Invariati. Per quaglie e conigli sardi abbiamo buone richieste».
I PARCHEGGI Poi però introduce uno dei tasti più dolenti: «Se non si vede più la gente di qualche anno fa è anche colpa della mancanza di parcheggi - sostiene all'unisono con Loi -, cosa aspettano ad aprire i multipiano del parco della Musica?». Sarà, forse, per il prossimo Ferragosto. ( m. le. )
13/08/2010