Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari ieri e oggi negli scatti di Thermes e Bittichesu

Fonte: La Nuova Sardegna
12 agosto 2010

La città nella prima metà del Novecento e nel 2010 a confronto nelle immagini dei due fotografi


ANDREA MASSIDDA

CAGLIARI. Oltre centocinquanta immagini in bianco e nero, stampate da negativi originali in lastre di vetro e pellicola, che raccontano Cagliari nella prima metà del secolo scorso. Sono quelle del fotografo cagliaritano Alfonso Efisio Thermes, scomparso nel ’69, cui l’associazione «Incontroluce» ha voluto dedicare la mostra dal titolo «Tracce di tempo», visitabile al centro culturale Il Ghetto di Cagliari sino al prossimo 26 settembre.
Accanto agli scatti di Thermes, inoltre, i curatori dell’esposizione hanno pensato di affiancare venti immagini scattate nel 2010 da Francesco Bittichesu, fotografo professionista cagliaritano, vincitore quest’anno del premio «Pdn - Photo annual award». Immagini che riproducono gli stessi luoghi-simbolo della città ritratti in passato da Thermes. «L’idea - spiega Davide Campus, nipote di Thermes e ideatore dell’iniziativa - è infatti quella di un confronto tra periodi, mondi e stili diversi, anche per evidenziare attraverso il raffronto tra le immagini del passato e quelle di oggi i cambiamenti della città».
Ad esempio, gli scatti che a distanza di tanti anni ritraggono piazza Amendola, all’inizio della via Roma, nel ’45 non ancora «bloccata» dal palazzo dell’Enel. Oppure il largo Carlo Felice, nel 1930 grande boulevard di Cagliari con il tram a segnarne il tracciato centrale e non più di cinque automobili ad attraversarlo. Così piazza Palazzo, nel cuore del quartiere Castello, nel 1935 non ancora trasformata in un grande parcheggio.
Le quaranta immagini della Cagliari di ieri e di oggi (20 di Thermes e venti di Bittichesu) sono state stampate su maxi formati (90 cm x 150 centimetri) e poi disposte una di seguito all’altra. «Questo proprio per evidenziare i cambiamenti subiti nel tempo dalla città - continua Davide Campus - cambiamenti non riferiti soltanto alle alterazioni della crescita urbana del dopoguerra, ma anche al diverso modo in cui gli stessi luoghi vengono ora vissuti dai cittadini».
Tra le fotografie esposte anche alcune rarità, come la celebrazione, sulle scalinate del Bastione, del patto d’acciaio tra l’Italia fascista e la Germania nazista. Oppure il comizio di Palmiro Togliatti, che - affacciato dal municipio di via Roma - ricorda la figura di Antonio Gramsci.