Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Qui il posto al sole si paga

Fonte: L'Unione Sarda
11 agosto 2010


Poetto, tra stabilimenti balneari e 20 chioschetti

La regola è: al Poetto il posto al sole si paga. Da molto tempo i cagliaritani si sono convertiti a questa opzione, quasi obbligata se si pensa che una buona porzione dell'arenile (in tutto sono otto chilometri divisi tra Cagliari e Quartu) è nelle mani dei privati: dalla prima fermata in poi si contano poco meno di una quarantina di concessioni.
CONCESSIONI Nove ettari se ne vanno tra stabilimenti militari (Aeronautica, Esercito, Prefettura e due della Marina) e civili (Lido, D'Aquila e Ottagono), altri tre e mezzo con chioschetti e strutture mobili in riva al mare. Quel che resta dei 40 ettari di sabbia (ossia 414 mila 561 metri quadrati) è spiaggia libera (circa il 65%), aperta a tutti quelli che non possono permettersi il lusso di uno stabilimento e a chi non vuole rinunciare alla sua idea e porzione di mare in libertà. Sergio Mascia, presidente del Consorzio Poetto service che rappresenta i venti chioschi cresciuti all'ombra della Sella del diavolo, tira le somme: «Baretti e servizi di spiaggia corrispondono solo all'8,5% del totale. Le nuove direttive emanate dalla Regione ai Comuni per la futura predisposizione dei Piani di utilizzo dei litorali dicono che ci si può spingere sino a un massimo di 10 ettari, ma ci devono ancora chiarire se sono compresi nel calcolo anche gli stabilimenti. Comunque sia è ora che le amministrazioni si pronuncino su tutti, non solo sui baretti ma anche sulle altre concessioni presenti sull'arenile, e che vengano sempre rispettate le tradizioni e il sacrosanto diritto delle famiglie a frequentare la spiaggia senza l'obbligo di pagare servizi e consumazioni».
CONTROLLI In prima fila a garantire il corretto utilizzo del demanio pubblico c'è la Capitaneria di porto, chiamata a sorvegliare affinché non ci siano occupazioni abusive del suolo pubblico. L'ultimo intervento al Poetto ha portato alla demolizione dei campi di beach volley e tennis spuntati sul litorale senza alcuna autorizzazione. «Qualcuno ci tenta ma è sempre più raro», assicura il tenente di vascello Giuseppe Siracusa, capo sezione Demanio. Quanto alle lamentele dei privati, non sono i cagliaritani a mostrarsi insofferenti per come è utilizzata la spiaggia. «Il Poetto è così vasto che non si pongono problemi, a differenza di altre parti dell'Isola, come Pula e Nora da dove arrivano diverse lamentele dei privati che vedono ogni estate i loro spazi ristringersi». Le speranze del futuro, anche quelle degli operatori, sono legate al Pul del Poetto. «Ci sono molti limiti che oggi rendono la spiaggia poco vivibile - dice Alberto Bertolotti, presidente regionale del Sib (sindacato imprenditori balneari) - stiamo lavorando perché diventi il volano dell'economia cittadina».
COSTI I chioschi che oggi si vedono nel lungomare hanno le ore contate: saranno presto buttati giù e rifatti, così come impongono le nuove norme. In attesa di tempi migliori, è questa l'istantanea del Poetto di oggi. Quasi deserto d'inverno, affollatissimo d'agosto. Come ieri, con migliaia di bagnanti stipati dentro gli stabilimenti, dal mitico Lido alle più moderne Palmette della prima fermata. C'è crisi? Pazienza, le comodità si pagano. Trascorrere una giornata al mare può costare anche fino a 30 euro a persona nel fine settimana, tra ingressi, ombrelloni e lettino. Il prezzo di un pranzo in un baretto varia da 5 a 10 euro, più bevande e gelati. Ma l'allarme sul caro-spiaggia, che scatta puntuale all'inizio di stagione, si dimentica presto, tra una bracciata e l'altra in alto mare.
CARLA RAGGIO

11/08/2010