Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Via Peschiera, nuovi problemi sui rifiuti

Fonte: La Nuova Sardegna
9 agosto 2010



Domani assemblea degli abitanti delle aree pericolanti


CAGLIARI. Domani sera in via Marengo terranno un’altra assemblea. Il comitato degli abitanti delle case pericolanti delle vie Castelfidarno, Peschiera, Montenotte e Marengo si riunirà per ascoltare i problemi sorti a seguito dell’ultima decisione del Comune: fare la raccolta dei rifiuti porta a porta (per impedire il passaggio dei mezzi specifici, considerati ttoppo pesanti), ma solo per gli anziani e i disabili.
«Ma le questioni sono state fatte in modo inadeguato - spiega Patrizia Tramaloni, rappresentante del comitato - il prontuario utilizzato per il ritiro dei rifiuti è, probabilmente, vecchio. Molte sono infatti le case in cui non abitano più anziani, ma giovani. Inoltre vi sono disabili seguiti da assistenti, ma solo in determinate ore del giorno, nelle altre gli interessati non possono andare ad aprire. E ancora: qualcuno, soprattutto se di una certa età, non aprono la porta perchè hanno paura. Di tutti questi problemi parleremo nell’incontro del comitato».
I rapporti con l’amministrazione comunale da parte degli abitanti delle aree smottate (a seguito delle piogge e delle infiltrazioni idriche nel sottosuolo) erano diventati tesi quando, alla domanda di sicurezza da chi vive nella zona, il Municipio aveva risposto facendo togliere i cassonetti della spazzatura. «Poi vi sono stati una serie di incontri in Comune e infine la decisione - precisa Tramaloni - di praticare il porta a porta, ma questi pochi giorni stanno dimostrando che vi sono una serie di difficoltà non ancora risolte».
In precedenza in diversi avevano chiesto che la raccolta venisse fatta tramite i cassonetti tradizionali, ma con mezzi più leggeri. Il problema centrale degli abitanti delle vie pericolanti resta, però, quello della messa in sicurezza del rione. Nel sottosuolo vi sono ampi depositi d’acqua per via della presenza di caverne e di perdite avvenute negli anni da parte della rete idrica. «Noi chiediamo che la messa in sicurezza venga fatta senza dover lascire le case. E domandiamo che questo intervento, sia a carico del Comune. Come preliminare a qualsiasi progetto complessivo per l’area». (r.p.)