Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ancora vittime nella guerra dei decibel

Fonte: L'Unione Sarda
9 agosto 2010

Poetto. Nel mirino dei carabinieri Twist bar, Corto Maltese, Calypso, Miraggio e Il Nilo

Denunciati cinque gestori di baretti: «Pronti a scioperare»

I gestori dei chioschi del Poetto contro l'ordinanza del Comune: «Chiediamo un incontro con il sindaco».
Karaoke e musica ad alto volume, dopo mezzanotte, il giovedì e, dopo l'una, il venerdì e il sabato. Accade al Poetto, spiaggia che dovrebbe essere ritrovo notturno di giovani e turisti. Tutto normale, verrebbe da dire. Invece no. L'ordinanza comunale impone limiti tassativi: il lunedì silenzio assoluto, dal martedì al giovedì e la domenica si può proporre musica dalle 21 alle 24, venerdì e sabato dalle 21 all'una. Chi non li rispetta va incontro a sanzioni e denunce. Così dopo il blitz di martedì scorso con il sequestro di mixer, casse acustiche e strumenti musicali all'Oasi Cafè e al Palm Beach (i gestori sono stati segnalati all'autorità giudiziaria insieme al titolare de Il Nilo) i carabinieri sono tornati in azione giovedì e sabato notte. Nessun sequestro ma altre cinque denunce per l'inosservanza dell'ordinanza comunale. Questa volta nella lista dei “cattivi” sono finiti i proprietari dei baretti Twist bar, Corto Maltese, Calypso, Miraggio e, nuovamente, Il Nilo.
I CONTROLLI I militari di San Bartolomeo sono tornati al Poetto: dopo i controlli di martedì sera sono arrivate diverse segnalazioni di residenti e altre anonime. I carabinieri si sono appostati davanti ai baretti. Facile registrare nuove irregolarità: musica e karaoke oltre l'orario consentito. Per i gestori dei cinque chioschi è scattata la denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità (articolo 650 del codice penale). Oltre a poter essere condannati all'arresto (fino a tre mesi) e a pagare un'ammenda (fino a 206 euro) si corre un altro rischio: quello della revoca della licenza.
INCONTRO E SCIOPERO Luciano Spiga gestisce l'Oasi Cafè. Questa volta non è finito nella rete dei controlli dei carabinieri («Non abbiamo niente contro i militari, fanno semplicemente il loro lavoro») come accaduto martedì scorso quando è stato denunciato e si è visto sequestrare consolle per dj, casse acustiche e strumenti musicali (un tamburo africano). Nonostante il fine settimana “tranquillo” è stufo di quanto sta accadendo al Poetto e nel resto della città: «Non è pensabile che le notti cagliaritane finiscano a mezzanotte o all'una», spiega, «e per questo sto coinvolgendo altri gestori di locali e baretti per chiedere un incontro urgente con il sindaco per trovare una soluzione. Stiamo anche pensando di proclamare una settimana di sciopero: chiudere tutto in forma di protesta». Le richieste da avanzare a Emilio Floris sono pronte: «Rivedere gli orari dell'ordinanza prima della fine dell'estate. Vorremmo poter vendere alcolici e far lavorare i dj almeno fino alle tre. Inoltre deve essere aumentato il limite massimo dei decibel. Ricordo che la normativa sui divieti acustici al Poetto risale a quattordici anni fa». Se non dovessero arrivare risposte rapide e positive, Spiga ipotizza un'azione clamorosa: «Chiuderemo i locali per una settimana. Ho già contattato diversi gestori e mi hanno detto che sono pronti ad abbassare le serrande». Una situazione che non riguarda solo il Poetto ma che tocca anche il centro storico di Cagliari: «I giovani non escono prima delle 23. Se arrivano in un posto e dopo un'ora si deve spegnere la musica non ci tornano più».
TUTTO DA RIVEDERE Maurizio Marongiu, titolare del Twist bar, ha un tono quasi rassegnato: «Spegnere la musica alle 24 o all'una non è certamente una scelta turistica. Anzi va nella direzione opposta. L'ordinanza deve essere rivista ma penso che questa stagione oramai finirà in questo modo. Non abbiamo avuto lo spazio per trattare con l'amministrazione comunale. Con la costruzione dei nuovi chioschi il dialogo dovrà essere ampio». Per i clienti, soprattutto i giovani e i turisti, si prospetta insomma un agosto silenzioso: «Ho raccolto tante proteste. Sono tutti insoddisfatti della decisione del Comune. L'impressione che sta facendo l'amministrazione non è certamente buona».
ESPOSTI E DENUNCE La guerra dei decibel è iniziata martedì scorso con i carabinieri intervenuti in tre chioschi per sequestrare l'attrezzatura musicale e per consegnare le denunce. L'indagine è partita da una serie di esposti arrivati in Procura. Il pm Danilo Tronci ha così emesso le ordinanze per i sequestri, eseguiti dai carabinieri della stazione di San Bartolomeo, comandati dal maresciallo Mauro Secci. Durante i controlli effettuati dai militari hanno partecipato anche gli uomini della polizia giudiziaria dell'Asl che operano per conto del Tribunale: armati delle attrezzature per le rilevazioni, hanno svolto una serie di accertamenti fonometrici riscontrando diverse violazioni ai limiti imposti dalla normativa. Sono state effettuate anche delle riprese con telecamere per documentare che in alcuni baretti si ballava o si continuava a fare attività musicale oltre gli orari consentiti. I controlli si sono ripetuti giovedì e sabato con cinque nuove denunce e potrebbero non essere l'ultime.
MATTEO VERCELLI

09/08/2010