Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mercati civici, pareri discordi

Fonte: L'Unione Sarda
5 agosto 2010

Regolamento

Il Consiglio comunale lo ha approvato all'unanimità, ma tra i box i pareri sono discordi. Il nuovo regolamento dei mercati civici non è stato accolto favorevolmente in via Quirra dove si contestano diversi punti. A San Benedetto, invece, c'è soddisfazione per un provvedimento definito “storico e di fondamentale importanza”.
LA PROTESTA «Abbiamo saputo dell'approvazione dai giornali», si lamenta Graziano Tidu, portavoce del Comitato Via Quirra. «Ci aspettavamo un ultimo incontro con l'assessore per definire alcune questioni, ma non siamo stati convocati. Per noi è un regolamento imposto dall'alto e per questo non possiamo condividerlo». Rincara la dose Bruno Medas, macellaio di via Quirra. «Analizzeremo con attenzione il regolamento e se sarà necessario ricorreremo al Tar». «I problemi sono tanti», riprende Tidu. «In primo luogo l'impossibilità di cedere l'attività a terzi in cambio di una buonuscita prima della scadenza della concessione, a meno che non si tratti di parenti stretti. In secondo luogo c'è il problema delle spese straordinarie, ad esempio la sostituzione di una pompa di calore, che non saranno più a carico del Comune bensì dei concessionari».
FAVOREVOLI Il presidente del Centro commerciale naturale San Benedetto, Sergio Masella, è soddisfatto. «Il nuovo regolamento rappresenta una svolta importante», afferma, «anche se dobbiamo esaminarlo bene. La prima impressione è che l'assessore abbia seguito i nostri suggerimenti: maggiore coinvolgimento dei concessionari, dialogo con l'amministrazione e la costituzione di un comitato che dovrà essere consultato per ogni scelta. I nostri problemi, però, sono tanti e bisognerà pensare anche alla ristrutturazione delle facciate esterne, alla viabilità e ai parcheggi». Cauto il giudizio di Piero Ruggiu dell'associazione San Benedetto. «Metteremo una copia del regolamento a disposizione di tutti i nostri associati», annuncia, «e solo dopo un'assemblea faremo le nostre considerazioni e le renderemo pubbliche». (p. l.)

05/08/2010