Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abbanoa, operai a caccia di perdite idriche

Fonte: L'Unione Sarda
2 agosto 2010

Piazza d'Armi. Ieri escavatori in azione nella zona di via Peschiera per cercare falle nell'acquedotto



Un ombrellone da spiaggia sul tettuccio di una minuscola ruspa, sufficiente per riparare dal fortissimo sole d'agosto l'operaio che stava alla guida e che andava a caccia di perdite idriche. Ieri mattina, poco prima di mezzogiorno in una ormai città semideserta, una squadra di tecnici di Abbanoa stava lavorando in piazza d'Armi, scavando nei pressi dello svincolo tra viale Merello e via Marengo.
Niente di strano, se fosse stato in un altro rione. Ma da queste parti, appena i residenti vedono un escavatore in azione, seppure piccolo, allora scatta l'allarme e la paura che si aprano nuove voragini. Poco lontano c'è via Peschiera, più in basso viale Merello dove più volte è venuto a mancare il terreno sotto i piedi e, ancora oggi, si notano nell'asfalto i segni del cedimento. «Una normale ricerca di verifica per le perdite idriche», chiariscono da Abbanoa, «è stato scelto di farlo di domenica mattina per ridurre i disagi, scegliendo una giornata senza traffico e accordandoci con il Ctm per il passaggio dei filobus». Stando a quanto si apprende dal gestore unico per la risorsa idrica, l'intervento di ieri era un accertamento per escludere la presenza di perdite dalla rete. Già nei giorni scorsi gli operai erano intervenuti in un altro punto, sempre nella stessa zona, ma le condotte non avevano evidenziato infiltrazioni o lesioni.
E pure ieri, come ha spiegato Abbanoa, l'esito del controllo sarebbe stato negativo, dimostrando che anche in quel tratto di condotta non c'erano perdite. Certo è che, tra via Peschiera e piazza d'Armi, la presenza di una ruspa che scava non passa mai inosservata: tante le segnalazioni degli abitanti, ansiosi di capire la ragione dei lavori e preoccupati per le possibili fuoriuscite d'acqua dalla rete che, scorrendo sotto l'asfalto, contribuirebbero a provocare le voragini.
I crolli e la terra che sprofonda sono il terrore principale di chi vive nel quartiere. L'8 agosto di due anni fa, all'alba, un'automobile era stata inghiottita dal cedimento di via Peschiera: un cratere di vari metri anticipato, avevano raccontato i testimoni, da un boato assordante. Ancora negli anni Novanta, tra piazza d'Armi e viale Merello, la voragine comparve sul ciglio della strada, provocando uno smottamento profondo quattro metri e largo tre.
FRANCESCO PINNA

02/08/2010