Fanno troppa ombra, il Comune si prepara a tagliarne la metà per sostituirli con essenze tropicali
Un milione e 187mila euro da spendere per rifare lo spazio pubblico
CAGLIARI. Dopo il disastro di piazzetta Mascia, dove sono sparite le jacarande per fare spazio a una colata di calcestruzzo, l’amministrazione comunale si prepara a cancellare dalla mappa cittadina gran parte dei ficus di piazza Garibaldi, alberi bellissimi che i cagliaritani conoscono da sessant’anni. L’ultimo pronunciamento degli uffici comunali prevede l’espianto e il trasferimento ai vivai di Monte Urpinu di dodici piante su trentatrè con l’arrivo nello spazio di fronte alla scuola Riva di «essenze tropicali» e di altre specie vegetali destinate nelle intenzioni del progettista, il botanico Claudio Papoff, a ridurre l’ombra e a variare i colori rompendo quella che lo specialista definisce «la monotonia del verde». La piazza storica, oggi malandata per l’assoluta assenza di manutenzione e di cura, sarà trasformata fino a diventare irriconoscibile. Perderà i connotati antichi per andare verso l’anonima riproduzione degli altri spazi pubblici della città, dove si ripete il tema del granito locale e del grigio.
La piazza ha certamente bisogno di un intervento: le radici delle piante hanno scalzato la pavimentazione originaria e l’aspetto complessivo dello spazio pubblico è tutt’altro che accogliente. Come al solito però il Comune ha deciso di dare un colpo di spugna al passato, per ricostruire daccapo ogni dettaglio. A cominciare dai ficus retusa, considerati troppo vicini l’uno all’altro: fanno troppa ombra in una città che - sembra di capire - avrebbe bisogno di luce e sole nonostante le temperature tropicali che i cagliaritani devono fronteggiare ogni estate. L’ambiente della piazza viene giudicato dal progettista del verde «cupo e ombroso, impenetrabile ai raggi solari». Quindi bisogna sfoltire ed ecco che il Comune ancora una volta si prepara a travestirsi da Sandokan per affrontare la debole vegetazione cittadina a colpi di machete, come fosse la jungla della Malesia.
«Sembra che il Comune abbia ingaggiato una battaglia contro i ficus - denuncia Gianfranco Carboni, presidente della circoscrizione Centro storico - e che quei poveri alberi siano il problema della città. Sarebbe bastato un normale intervento di manutenzione, con l’innalzamento delle aiuole e la pulizia dello spazio. Invece si spendono tanti soldi per un intervento radicale, che a mio parere è del tutto fuori luogo perchè stravolge l’aspetto originario della piazza». Il piano Papoff prevedeva l’eliminazione rapida di tutti i ficus (che vengono chiamati «essenze arboree») ma nel passaggio attraverso gli uffici comunale e poi in commissione il taglio è stato ridimensionato. Non ci sono certezze sui costi dell’operazione: si parla di 900 mila euro ma nella relazione tecnica allegata al progetto esecutivo la cifra sale a un milione e 187 mila euro. Da spendere - o da sprecare, come sostiene Carboni - per aggredire i ficus ma anche per rifare i i sottoservizi, i bagni pubblici, le aiuole e i marciapiedi più una fontana, da alimentare con un serbatoio sotterraneo a pompaggio automatico. Sul risultato finale dell’intervento - dopo il caso piazzetta Mascia - i timori sono diffusi. (m.l)