Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Senza parcheggi si muore: sciopero

Fonte: La Nuova Sardegna
26 luglio 2010



L’associazione dei commercianti di San Benedetto annuncia una protesta clamorosa, destinatario il Comune «Fallimentare la gestione del multipiano di via Manzoni: è mezzo vuoto»



Revocata anche la possibilità di tenere i furgoni nell’ex falegnameria Cao Operatori morosi: non ce la fanno più

CAGLIARI. Per la prima volta i commercianti di San Benedetto scioperano. Motivo: la crisi viene alimentata ogni giorno dalla difficoltà di trovare parcheggio. Lo dicono gli operatori riuniti nell’associazione San Benedetto mercati civici, coi numeri a far da conferma: 250 commercianti dei mercati cittadini sono morosi. Un tempo non lontano pagavano regolarmente, ora non ce la fanno più. I prezzi a San Benedetto sono buoni, la merce non delude, anzi, in molti casi si trova quasi soltanto qui col requisito indispensabile della freschezza, ma andare a San Benedetto resta un lusso per consumatori ben organizzati. Perché è verissimo che per entrare nel mercatone ci vuole più tempo, molto più tempo che per varcare la soglia di un qualunque centro commerciale. I commercianti speravano nella Città della Musica, che doveva essere pronta diciannove mesi fa (dicevano ieri davanti al volantino con le ragioni della protesta) e «ora non se ne sa più nulla». Il parcheggio multipiano costruito in dispetto della popolazione residente e poi finalmente accettato doveva essere la classica valvola di sfogo e invece «è vuoto per metà» causa le contradditorie gestioni comunali e successivi affidamenti in gara d’appalto. Anche via Tiziano densamente colonizzata dagli ambulanti, secondo gli operatori di San Benedetto è un calcio in più ai volenterosi cagliaritani che continuano a scegliere il mercato. Lo sciopero è stato annunciato per il 27 luglio. Quel giorno, alle 8.30, il presidente dell’associazione San Benedetto, Gabriele Marras, guiderà un piccolo corteo che dovrà raggiungere il parcheggio di via Manzoni. Per scoprire quel che si dice, vale a dire che il secondo piano interrato è praticamente chiuso, il primo non molto pieno di mattina e vuoto di sera, soltanto il piano strada è quasi tutto occupato. Spiega Antonello Mereu del comitato residenti che, da due mesi, gli abitanti di San Benedetto ignorano la struttura. Chi ha il pass mette la macchina nelle strisce blu, gli altri si arrangiano. Gli assessori ai Lavori pubblici e al Traffico, quando si stava avviando il cantiere, per far digerire i disagi che questo avrebbe provocato, parlarono pubblicamente di tariffe agevolate. Nel giugno 2008 il sindaco si sbilanciò con una frase: stiamo costruendo un parcheggio per i residenti. Ma da quando è subentrato Ctm nella gestione, per gli stalli ciascun cittadino paga d’affitto 1.260 euro l’anno, chi è residente e dispone di un pass per la zona B può pagarne la metà, 630. Mereu spiega: non è una tariffa agevolata. Spiega anche che le tariffe Ctm devono essere approvate dal Comune che può comunque farle ritoccare: questo chiedono i residenti. Stavolta appoggiati dagli operatori di San Benedetto perché le macchine dei residenti tolgono i parcheggi ai compratori. La Città della Musica avrebbe immesso nel sistema altri parcheggi con due silos tra piazza Giovanni e via Cao di San Marco: nulla. Solo Sant’Alenixedda funziona e si vede: file interminabili nel fine settimana per entrare nei posteggi. C’è anche la storia dei parcheggi dell’ex falegnameria Cao: 200 posti che i commercianti potevano usare per tenerci i furgoni senza occupare la zona attorno al mercato. Una possibilità revocata, senza spiegazioni. Piero Ruggiu, Angelo Picchetti: «Chiediamo subito di incontrare il sindaco, il mercato di San Benedetto è come se fosse irrangiungibile per i clienti». Perché il sindaco: perché ci vuole qualcuno che si impegni, una volta per tutte, in favore della prosperità del mercato. Rendendo difficile l’accesso al multipiano (si entra da via Carducci, ma lo sanno quasi soltanto i residenti), senza un piano del traffico che consideri seriamente la presenza del mercato, è difficile tenere il passo: «Ce lo dicono i clienti - spiegano i due operatori - che vengono qui di meno di quel che vorrebbero perché bisogna avere tempo, troppo tempo...»