Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Una fondazione per salvare lo stadio»

Fonte: La Nuova Sardegna
22 luglio 2008

MARTEDÌ, 22 LUGLIO 2008

Pagina 1 - Cagliari


Carlo Dore: occorre uno spazio per custodire lo sport sardo

CAGLIARI. Sulla rimozione dello stadio Sant’Elia e l’ipotesi di una nuova struttura si giocano molte carte. Politiche e imprenditoriali-afferistiche. E, infine, sportive.
«Ma il Sant’Elia è anche un simbolo», afferma Carlo Dore, già consigliere regionale, da sempre impegnato nel mondo dello sport. Vi sono luoghi, insomma, che fanno parte della memoria collettiva.
«E quello stadio è uno di questi - continua Dore - inoltre manca in città uno spazio in grado di ospitare anche la storia dello sport. Non solo: se venisse demolito sarebbe la prima volta, in Italia, che una struttura di questo tipo, costruita nel dopo guerra, viene abbattuta».
La disputa risale alla seconda consiliatura comunale guidata da Mariano Delogu. Massimo Cellino, presidente del Cagliari calcio, propose di abbattere il Sant’Elia in cambio di un nuovo stadio, più piccolo e con attività commerciali. Ma non se ne fece niente perchè sarebbe stato necessario un appalto pubblico (oggi, invece, si parla di cessione diretta dell’area). Poi il problema si è trascinato per anni come un mistero buffo: ogni tanto venivano presentate delibere con proposte specifiche, ma il consiglio non le ha mai discusse. Perchè? «Di fronte al gioco del calcio siamo tutti con l’orologio al collo», affermò a suo tempo il rettore (allora anche consigliere) Pasquale Mistretta. E il guinzaglio sembra portare fuori dal Comune.
«Lo stadio di Sant’Elia, però, ha una sua storia - spiega Dore - per questo, come consigliere regionale, proposi che si facesse una fondazione: per recuperare questa struttura come centro di iniziative non solo agonistiche. Per valorizzare un impianto con iniziative di vario tipo, tra cui anche un un museo dello sport sardo».
R.P.