Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Posti letto in nero, i Comuni andranno a caccia degli abusivi

Fonte: La Nuova Sardegna
19 luglio 2010

DOMENICA, 18 LUGLIO 2010

Pagina 8 - Sardegna

di Nadia Cossu

L’assessore regionale Sannitu: «Censiremo B&B e seconde case, poi saranno i sindaci a vigila

CAGLIARI. «Non possiamo più far finta di nulla, la lotta agli abusivi è aperta». La Regione ha già presentato il disegno di legge che disciplina l’offerta ricettiva e che, tra le altre cose, dà mandato ai Comuni perché vigilino su seconde case e room&breakfast. Lo stop definitivo ai posti letto in nero è stato annunciato direttamente dall’assessore regionale al Turismo Sebastiano Sannitu.
Dopo l’allarme lanciato dal presidente della Confindustria del Nord Sardegna Stefano Lubrano - che due giorni fa ha denunciato l’esistenza di un milione di posti letto in nero in Sardegna - la Regione conferma la gravità del fenomeno e annuncia la battaglia. Lo fa l’assessore in persona. «Condivido in pieno l’allarme del presidente di Confindustria. Per questo abbiamo presentato un disegno di legge che affronta concretamente questa problematica di vastissima portata. Uno strumento normativo che ha l’obiettivo di riorganizzare tutta l’offerta ricettiva che, col passare del tempo, è cresciuta, si è modificata, articolata. La nostra priorità, in questo momento, è far emergere il sommerso che c’è nell’isola».
Uno strumento legislativo che, come ha puntualizzato lo stesso Sannitu, «verrà consegnato direttamente alle amministrazioni locali che avranno così un potere di controllo che consentirà loro di garantire finalmente la regolamentazione del comparto. Un’amministrazione regionale seria non può più far finta di nulla».
I Comuni, nello specifico, vigileranno sui privati che affittano le seconde case e su chiunque svolga l’attività ricettiva in forma non imprenditoriale. D’altronde il sommerso non riguarda gli alberghi che sono tenuti a rispettare norme ben precise. Interessa, piuttosto, i tradizionali affittacamere e tutte quelle persone che danno in locazione ai vacanzieri la classica “casa al mare”. L’impressione è dunque che, molto presto, i Comuni sguinzaglieranno gli agenti di polizia municipale a caccia degli “abusivi”. «Sia ben chiaro - avverte l’assessore regionale - non vogliamo cancellare le tipologie turistico-ricettive che già esistono ma semplicemente dare delle regole e, contemporaneamente, tutelare il consumatore. Perché lo stesso disegno di legge prevede una serie di punti che mirano alla garanzia della qualità».
Quando la legge entrerà in vigore avrà come prima conseguenza il censimento delle strutture ricettive, in particolare seconde case e B&B. Tutti dovranno, obbligatoriamente, denunciare la propria attività.
Porre un freno al fenomeno, come ha spiegato Sannitu, è indispensabile. «In base a stime e calcoli incrociati si ritiene che nell’isola ogni anno ci siano 25-30 milioni di presenze turistiche. Più del doppio rispetto ai 12 milioni regolarmente censiti. Un dato in linea con autorevoli ricerche: il rapporto sul turismo in Sardegna della Fondazione Segni e l’ultima rilevazione del Crenos presentata dal presidente Stefano Lubrano».