Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Zona franca», sì del Comune

Fonte: La Nuova Sardegna
16 luglio 2010

Il consiglio municipale approva l’entrata nella società di gestione



CAGLIARI. Ora anche il Comune entra nella società «Zona franca di Cagliari» che gestirà un’area del porto canale e che, nelle intenzioni, dovrebbe fungere da volano per lo sviluppo di una serie di attività collaterati allo scalo industriale. Il capoluogo dell’isola parteciperà alla società con una quota del dieci per cento (e un costo di 28mila euro). In questi giorni sono entrati in «Zona franca» anche la Regione col 26 e la Provincia col 12. Mentre un altro 26 per cento è mantenuto dall’Aturità portuale e altrettanto dal Casic. L’altro ieri il consiglio comunale ha approvato la partecipazione a alla società. Da tempo l’amministrazione comunale chiedeva di poter avere voce in capitolo in questo organismo, visto il ruolo che la struttura potrebbe svolgere (almeno in teoria) nell sviluppo dell’area.
Ma il problema, è stato osservato mercoledì in assemblea municipale, è quello di dare corpo e sostanza all’intervento «con una strategia - ha spiegato Ninni Depau, capo gruppo del Pd - mentre questa non c’è e lo dimostra il fatto che “Zona franca” esiste da nove». Giudicato importante anche l’ingresso della Regione che «deve però dimostrare nei fatti di credere in questa possibilità, avviando atti programmatori specifici».
Ma a scanso di equivoci va precisato che questo tipo di zona franca non è quella integrale, ma una forma che permette una serie di agevolazioni, soprattutto burocratiche, per agevolare il flusso delle merci. Lo scalo del porto canale è infatti un «transhipment»: in cui le navi contaniner arrivano e scaricano la merce che viene smistata su traghetti più piccoli per le altre varie destinazioni.