Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Comune dà il via libera alle ville di Monteclaro

Fonte: L'Unione Sarda
15 luglio 2010

Approvato definitivamente dal Consiglio il progetto della cooperativa Cento

Via libera definitivo alle “Ville di Monteclaro”, la lottizzazione della cooperativa Cento ai margini del parco, tra via dei Valenzani e via Cadello. Ieri pomeriggio, dopo quello all'unanimità della commissione urbanistica, anche il voto del Consiglio comunale ha visto maggioranza e opposizione approvare assieme la delibera del piano attuativo che consentirà la costruzione di 84 tra appartamenti e villette per oltre 63 mila metri cubi e un investimento che supera i 35 milioni.
L'INTERVENTO Una parte di queste abitazioni, poi, saranno di edilizia convenzionata. Già lo scorso febbraio l'Aula si era espressa in modo favorevole: pubblicata per due mesi per consentire le eventuali osservazioni dei cittadini, la delibera è dovuta tornare ieri in Consiglio per ottenere il nullaosta conclusivo «Siamo molto soddisfatti», dice Antonio Sardu, patron della cooperativa Cento, «contiamo di firmare la convenzione entro settembre e iniziare i lavori già prima della fine dell'anno». L'intervento, come previsto dall'ultimo piano regolatore, è uno dei primi a prevedere una parte di residenze riservate all'edilizia pubblica. La nuova norma, infatti, consentiva la possibilità di aumentare del trenta per cento la cubatura così da costruire abitazioni da mettere a disposizione del Comune, per poi tornare al privato dopo dieci anni, mentre i 24 alloggi resteranno pubblici.
L'AREA Il progetto prevede che le case popolari vengano costruite nella parte sinistra di via Dei Valenzani, mentre sul lato opposto (lato Monte Claro) ci saranno 32 villette a schiera, più altre 28 bifamiliari. In mezzo e attorno un parco di ventimila metri e parcheggi. Per vari anni, la lottizzazione della cooperativa Cento è rimasta ferma al palo, bloccata dalle interpretazioni delle norme regionali sul piano paesaggistico che avevano identificato in quell'area dei beni identitari. «Dopo tre anni di freno», conclude Sardu, «gli uffici urbanistici regionali ci hanno dato il nulla osta, ma questo blocco ci è costato 4 milioni di interessi passivi che purtroppo nessuno ci rimborserà». ( fr. pi. )

15/07/2010