Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

È ormai guerra aperta tra azienda e consumatori

Fonte: La Nuova Sardegna
14 luglio 2010



ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. E’ ormai guerra tra i consumatori vessati dalle cartelle di Abbanoa e la società che annaspa tra le difficoltà di farsi pagare l’acqua erogata.
Cittadinanzattiva, che sta raccogliendo le lamentele degli utenti colpiti dalle bollette pazze a volte prescritte, altre già pagate, non scarica l’intera responsabilità sull’ente nato dalle trenta entità che in Sardegna, a vario titolo e con modalità spesso opposte, gestivano l’acqua. L’accusa principale resta una: Abbanoa non ha ancora dato vita alla conciliazione paritetica prevista nel protocollo firmato un anno e mezzo fa. Cittadinanzattiva e in particolare la Rete dei procuratori dei cittadini già un mese fa aveva segnalato la necessità di avere un organismo stragiudiziale che mettesse pace fra i consumatori vessati e nello stesso tempo promuovesse il corretto pagamento delle bollette regolari. E’ noto che 27 mila utenti sono stati presi di mira dalle bollettone. Ieri mattina Raffaele Corda coordinatore della Rete spiegava che Abbanoa continua sulla cattiva strada del rifiuto al dialogo. «Addirittura - segnalava - gli utenti cui noi abbiamo preparato la modulistica per dimostrare che una bolletta ricevuta era prescritta o già pagata, sono stati respinti, non sono stati accettati quei moduli. Stiano attenti, perché siamo pronti anche a fare una class action visto la quantità di persone colpite». Forse il dialogo sarebbe la via giusta visto che Corda sa bene quante irregolarità in passato ci siano state nella riscossione dell’acqua e tutto questo si è scaricato su Abbanoa. Clamoroso il caso dei poliziotti che abitavano a Sant’Elia e dopo qualche tempo, non ricevendo bollette, si erano fatti avanti per sapere com’è che nessuno chiedeva loro il pagamento dell’acqua. Si scoprì che l’intero quartiere da chissà quanto tempo non riceveva bollette. Oppure il pensionato abbastanza agiato di Pirri che non aveva mai pagato l’acqua e, nonostante i solleciti, nessuno gliel’aveva mai staccata. Un condominio di Genneruxi un giorno si è trovato senz’acqua, invece, perché l’amministratore, letteralmente fuggito con la cassa, non l’aveva mai pagata. Sugli amministratori dei condomini pende la responsabilità di fare chiarezza sulla confusione nei pagamenti della bolletta: «Ma sono rarissimi gli amministratori - dice Corda - che si presentano ad Abbanoa per controllare».