Rassegna Stampa

Il Sardegna

Scheletro di cemento armato l'ecomostro ai piedi del colle

Fonte: Il Sardegna
12 luglio 2010

Via Peretti. La storia di quella che doveva essere una clinica affianco al Brotzu

I consiglieri dell' opposizione in consiglio comunale: fermo da anni, cosa fa il sindaco?

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it

L’ecomostro sotto il castello di San Michele. È la più grande incompiuta della città. Lo scheletro di una struttura sanitaria mai nata: oltre 50mila metri cubi di mattoni abbandonati da anni in un’area verde di tre ettari davanti all’ospedale Brotzu. Di chi è? L’autorizzazione per i lavori è della società Predelta. Secondo molti legata alle attività di famiglia del sindaco Emilio Floris, imprenditore sanitario prima di levarsi il camice e indossare la fascia tricolore di primo cittadino cagliaritano. Oggi il sindaco non ricopre più ruoli nelle attività di famiglia, ma l’immenso scheletro di cemento domina via Jenner.

LA STORIA. Nel marzo del 1988 Predelta srl chiede al Comune la concessione edilizia, su un’area vicina all’ospedale Brotzu, di 29mila e 680 metri quadri (quasi tre ettari) in zona classificata “G”. Il progetto prevede la realizzazione di 53mila metri cubi. Il consiglio comunale non si esprime, e la società Predelta fa ricorso al Tar, il quale impone al consiglio di dare una risposta. Il 28 gennaio 1991 il consiglio approva il progetto. Sembra che l’idea fosse quella di tirar su una grande struttura sanitaria, la più grande della città. O forse una clinica convenzionata per la lungodegenza. Ma dopo la costruzione dello scheletro del fabbricato, il progetto si arena. Fonti dell’assessorato all’Urbanistica parlano di una variazione nelle norme che consentivano, prima, per un utilizzo del genere, un’altezza dei locali “tot”, altezza che in seguito è stata aumentata. Questo dovrebbe essere il motivo (o il pretesto) “tecnico” di ostacolo alla realizzazione della struttura. Tutta l’operazione si è svolta a cavallo di un quadro normativo vecchio ed uno nuovo.

IN UN’INTERROGAZIONE depositata in consiglio 4 consiglieri comunali di opposizione (Andrea Scano, Claudio Cugusi e Ninni Depau, Pd e Giorgio Cugusi, Città promessa) denunciano il pesante impatto della struttura sul colle di san Michele. E chiedono al sindaco di conoscere la proprietà attuale dell’immobile, i motivi alla base dell’interruzione dei lavori e soprattutto quali iniziative intendano porre in essere per salvaguardare il valore paesaggistico del colle.