Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E Salgari scoprì la Sardegna

Fonte: L'Unione Sarda
7 luglio 2010

E Salgari scoprì la Sardegna

Ripensare, a qualche mese dal centenario della morte di Emilio Salgari, alla sua potenza immaginifica e riscoprire le avventure ambientate in Sardegna. Qui, fondamentalmente a Carloforte anche quando si parla di Alghero, trovano i fondali narrativi il romanzo Le pantere di Algeri e il racconto La pesca dei tonni . Lo scrittore aveva colto nell'Isola la dimensione di crocevia commerciale e culturale del Mediterraneo. Una visione che “Vele, tonni e scimitarre - Avventure salgariane nel Mar di Sardegna”, da sabato (inaugurazione alle 18,30) sino all'11 dicembre, al Lazzaretto di Cagliari, vuole riproporre. La mostra, collocata su due livelli per un totale di circa mille metri quadri, si qualifica come il più grande evento espositivo sardo dell'anno.

Qualche numero dell'esibizione curata e organizzata dai sardi della Thorn & Sun Communication in collaborazione con lo Studio Vassallo di Torino? 264 mila euro di assicurazione per 54 reperti. Tra le scenografie progettate dall'architetto Stefania Vola gli oggetti datati tra il XVII e il XIX secolo, provenienti da diverse regioni italiane, Libia, Tunisia e Marocco. Evocano vita vissuta gli abiti, come quello da sposa tunisino, e i gioielli. La morte e la guerra nella ventina di armi, tra fucili e pistole a pietra focaia, balestre, lance, spade e spingarde. Ci sono sette preziosi dipinti, ottenuti grazie alle relazioni intessute con l'antico Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta. Per esempio “La flotta dell'Ordine di Malta”, un pregiato olio del XVIII secolo, due ritratti di Cavalieri di Malta e due acquarelli che raffigurano battaglie di mare. Significativa la presenza di alcuni esemplari di libri di Salgari, come La pesca dei tonni in un rarissimo volumetto illustrato stampato nel 1937. La mattanza come punto di partenza.
Si intitola “Tonnara” la prima sala della mostra, da cui prende il via l'itinerario salgariano. Rievocherà infatti paesaggi marini e di pescatori con la “camera della morte” propria della mattanza dei tonni secondo la tradizione. Arricchiranno i 160 scatti fotografici di Giovanni Manca nell'isola di San Pietro, durante il rito. Si proseguirà con un'immersione cittadina tra torri, fortezze, moschee, nella sezione dedicata alle avventure di Le Pantere di Algeri , in tre sale dai nomi evocativi: “Castelli sul Mar di Sardegna”, “Battaglie in mare” e “Maghreb ed Algeri”.
Nelle sale sono collocati anche modellini, diorami, illustrazioni (tra cui quelle di Sergio Toppi). Completano i filmati e le postazioni tecnologiche e multimediali, come quella del libro virtuale da sfogliare con un clic, al primo piano del Lazzaretto, un luogo che mette in relazione terra e mare. Antichità e modernità insieme, quindi. Nei moduli scenografici virtuali si possono ascoltare brani di conversazioni d'amore dalle pagine di Salgari, aprire finestre sul mondo arabo e ammirare la danza rituale dei dervisci e temere le camere delle torture. Tra Sardegna e Africa, si promette, dalle fortificazioni costiere della Sardegna sino al Bedesten, l'antico mercato degli schiavi di Tunisi.
C'è un valore scenico nella mostra, per Giovanni Manca di Thorn & Sun Communication che parla di «ipertesto tridimensionale». Nico Vassallo dell'omonimo studio torinese loda «lo straordinario meccanismo di identità territoriale» colto da Salgari. Si riferisce in particolare alla mattanza. Salgari ne era stato colpito. Le sue pagine vogliono parlano anche di Sardegna e Mediterraneo. «Questa mostra non è casuale, ma inserita in maniera cosciente e orientata al Maghreb», secondo l'assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini che mira anche alla divulgazione nelle scuole.
M. V.

07/07/2010