Rassegna Stampa

Il Sardegna

Aspica in fuga, creditori a secco l'affaire rifiuti finisce in Procura

Fonte: Il Sardegna
5 luglio 2010

Comune. Querela di un fornitore contro la società che puliva le strade su incarico del Municipio

La denuncia:«Le obbligazioni sono state assunte con l’intento di non a adempierle»

Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm

Una società che svanisce nel nulla lasciando a secco creditori e dipendenti, portando con sé persino le rate dei prestiti personali dei lavoratori. Non un soggetto qualunque, ma la titolare di un servizio pubblico ottenuto dopo una regolare gara d'appalto. Sono ancora una volta i rifiuti a destare i sospetti della procura della Repubblica. Dopo l'inchiesta sul maxi-appalto ancora da bandire, a spianare la strada arriva una querela contro la società Aspica S.r.l., un tempo sede in via Sonnino, ora volatilizzata, rincorsa dai creditori cagliaritani. Come la rappresentante legale della Promed di viale Monastir, Maria Casu, che dal 2003 ad Aspica garantiva i prodotti per la pulizia del mercato di San Benedetto, ad esempio, che Aspica effettuava come da contratto col Comune. Per l'imprenditrice, quel rapporto era una garanzia di solvibilità. Sarà stato anche per questo che quando la società ha iniziato a non pagare le fatture, per i primi tre mesi - tra novembre 2006 e gennaio 2007 - ha deciso di chiudere un occhio. Quando poi il debito si è gonfiato fino ad arrivare a 18 mila euro si è rivolta al Tribunale che ha concesso il decreto ingiuntivo per il recupero della cifra. Aspica ha fatto ricorso. E quell'atto è stata l'ultima testimonianza della sua esistenza. Da quel momento, i creditori l'hanno rincorsa invano. Milano, Cusago, Roma. Il legale della Promed, Dario Sarigu, l' ha cercata ovunque ma senza risultato. Ha capito soltanto che al suo posto, nel contratto con il Comune, c'è ora la San Germano S.r.l., ma è stato impossibile capire quale sia il legame tra le due. Cioè se San Germano abbia assunto il rapporto contrattuale magari con una acquisizione di ramo d'azienda, e ne abbia quindi preso pure gli obblighi e i debiti, come le stecche lasciate a pioggia. Oltre alla Promed, si diceva, ci sono anche gli ex dipendenti, gli operatori ecologici come P.P., 58 anni, che era convinto di scontare in busta paga il prestito che aveva chiesto per tirare a campare. E invece quando ha chiesto un altro finanziamento, convinto di aver finito col primo, ha capito che quelle rate da 456 euro al mese pagate per molto tempo erano rimaste nelle casse di Aspica. Su tutto questo dovrà ora indagare la magistratura. Nella querela depositata la scorsa settimana, l'avvocato Sarigu indica nell'allora rappresentante legale, Giuseppe Caronna, il soggetto da indagare, per il reato di insolvenza fraudolenta. Perché sembra chiaro - scrive - «che le obbligazioni non onorate siano state assunte già con l’intento di non adempierle, nella prospettiva di una interruzione dei rapporti con il Comune ». ¦