Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Resa dei conti dopo il no al piano casa

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2010

Il centrodestra



La voce ufficiale del Pdl arriva a quasi 24 ore dal clamoroso voto segreto che ha bocciato il piano casa: «È necessaria una riunione di maggioranza», dicono in una nota il coordinatore Mariano Delogu e il capogruppo Mario Diana, «per evitare il ripetersi di situazioni che potrebbero condizionare l'azione di Giunta e Consiglio».
È una risposta alle sollecitazioni degli alleati, dopo che almeno 13 franchi tiratori hanno contribuito a stoppare la nuova la legge per l'edilizia. E anche un monito: i due leader del Pdl auspicano «un rilancio dell'azione dell'esecutivo», ma con «una chiara definizione dei rapporti di coalizione e un'univoca assunzione di responsabilità» da chi ne fa parte.
GLI ALLEATI Come dire: non è che ciascuno può fare quel che vuole. Si avvicina una resa dei conti, anche se per ora non sono convocati vertici ufficiali. Nessun commento da Ugo Cappellacci, ma chi ha visto ieri il governatore lo descrive sereno, e contrario a reazioni precipitose. Qualcuno spera in un'accelerazione del rimpasto di Giunta: ma il leader dell'Udc Giorgio Oppi ricorda che «abbiamo stabilito un percorso, che prevedeva già nuovi incontri a breve. Ci sono tensioni, qualcuno ha voluto dare un segnale, ma anche perché la legge non piaceva a tutti». «Di sicuro bisogna accelerare la rimodulazione del programma e della forma di governo», riflette il capogruppo Psd'Az Giacomo Sanna, «per intervenire subito contro la povertà crescente. E se per farlo dobbiamo saltare le vacanze, pazienza».
TENSIONI Che dietro il voto segreto ci siano «fibrillazioni politiche» lo ribadisce, il giorno dopo la bocciatura della sua legge, l'assessore all'Urbanistica Gabriele Asunis. Il relatore di maggioranza, Matteo Sanna (Pdl), dice che «l'opposizione ha ben poco da festeggiare», perché lo stop al piano casa «va contro l'economia sarda». Ma si scaglia anche contro «il tradimento compiuto dietro il muretto a secco, quando in commissione nessuno della maggioranza aveva avanzato contestazioni».
La tenuta della maggioranza preoccupa Ignazio Artizzu, consigliere regionale del Pdl (assente dall'aula mercoledì sera) e portavoce dei finiani sardi: «È difficile spiegare ai nostri elettori che parti della coalizione abbiano affossato un provvedimento centrale per i nostri programmi. Si impone un'immediata verifica, per capire se c'è la volontà di andare avanti insieme».
IL CENTROSINISTRA «La verità è che la maggioranza è in una grave crisi, che non si supera con un semplice rimpasto di Giunta», è il commento del capogruppo Pd Mario Bruno: «Ora bisogna invece lavorare alla manovra correttiva, con interventi anti-recessione. Su questo, partendo dalle priorità del lavoro, dell'istruzione e del sociale, la minoranza è disposta al dialogo».
Ma in quel voto, secondo l'opposizione, hanno pesato molto anche i dissensi sulla legge. «Avrebbe aggiunto cemento a cemento, anche nel centrodestra è scattato qualche anticorpo contro certi eccessi», afferma Chicco Porcu (Pd). Per Gian Valerio Sanna «quelle norme avevano destinatari ben precisi. Ora però niente trionfalismi, il momento per l'Isola è difficile». Aver stoppato il piano casa bis, comunque, «è uno scampato pericolo», sintetizza il portavoce di Sel Carlo Sechi: «Anche perché non c'era niente che favorisse davvero chi ha il problema dell'abitazione». (g. m.)

02/07/2010