Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Crolla il Piano casa, trema Cappellacci

Fonte: La Nuova Sardegna
1 luglio 2010



I franchi tiratori affossano le norme sull’edilizia e fanno esplodere la crisi politica



CAGLIARI. Il voto segreto porta la maggioranza al massacro: non ci saranno modifiche al Piano casa, bocciato ieri sera per mano di una quindicina di franchi tiratori dopo una giornata di tensione vissuta in aula tra le accuse del Centrosinistra e le perplessità della maggioranza. I sardisti, poi, avevano dichiarato di nutrire molti dubbi su alcuni commi della legge facendo prefigurare il voto contrario. La bocciatura è clamorosa non solo per la portata numerica, (presenti 65, sì 27 e 37 i contrari), ma per il significato attribuito dalla Giunta al Piano-casa 2.
L’importanza della legge era stata spiegata dall’assessore Gabriele Asunis in un intervento di 25 minuti concluso con un appello all’aula perché venisse accolto l’impianto della legge. Un testo anomalo - hanno rilevato molti esponenti del Centrosinistra: tre articoli in tutto ma il primo che inglobava da solo 21 commi, in realtà altrettanti articoli. «Un pasticcio giuridico, tecnico che non risolve neanche un problema», ha detto Luciano Uras, capogruppo della Sinistra. Il voto è il segnale del malessere della maggioranza anche dopo il mini vertice del giorno precedente in cui Cappellacci aveva minimizzato la portata della crisi, il rimpasto da affrontare, la sconfitta non ancora metabolizzata alle recenti elezioni amministrative.
Cappellacci avrà il rimpianto di non poter disporre del voto di fiducia come in Parlamento, era uno dei commenti a caldo. Dimissioni di Asunis? L’assessore sorride tranquillo: «La democrazia è anche la libertà per il Consiglio di bocciare quel che non piace. Non è stata colta l’importanza della riapertura di alcuni termini richiesta dai cittadini per poter operare. Ma non è uno stop alla Giunta».
Il vicepresidente del Consiglio, Michele Cossa (Riformatori), commenta: «Se qualcuno aveva dubbi sui problemi della maggioranza, ora questi dubbi sono stati dissipati. Noi avevamo chiesto subito dopo le elezioni una presa di coscienza e un deciso cambio di passo. È necessario che il presidente Cappellacci si assuma l’onere di ricompattare la maggioranza. Forse il provvedimento di ieri non era molto importante ma era sicuramente significativo: è un passo falso che si doveva evitare». Il presidente della commissione Urbanistica Matteo Sanna difende il Pdl, «ha votato compatto», dice attribuendo le colpe agli alleati, «si è trattato di un voto politico e ora procediamo con la verifica nella coalizione».
Che la giornata si mettesse male per la maggioranza si era capito dal mattino quando il presidente della commissione Biloancio, Paolo Maninchedda, aveva dichiarato sul suo sito che avrebbe votato contro alcune parti del disegno di legge: «Non posso votare il comma 18», scriveva, «un premio ai comuni non virtuosi che continuano ad amministrare coi vecchi piani di fabbricazione, un premio ai comuni che hanno consumato il consumabile. Uno schiaffo ai Comuni che pur dotati di Puc si videro bloccate dal Paesaggistico le lottizzazioni. È un premio anche a un altro signore, potentissimo, che non mi ama per quello che penso, dico e faccio».
Una posizione condivisa da tutto il Psd’Az tanto che Cristian Solinas, in aula, avrebbe pronunciato un discorso durissimo contro la legge definita «un moderno Frankenstein», e anche un «book di fotografie». Ma perplessità in aula erano state mostrate anche da esponenti del Pdl come, ad esempio, Nanni Campus, che ha parlato di «delusione per i mancati effetti della legge approvata lo scorso autunno».
Nel dibattito anche polemiche dirette tra i consiglieri. Soru ha sostenuto l’inutilità del Piano casa: «Le modifiche sono dovute solo agli interessi spiccioli di qualcuno per qualche misera speculazione, per qualche poveretto che si allargherà lo stazzo, ma soprattutto per far resuscitare le lottizzazioni costiere precedenti e posteriori al Piano paesaggistico, conformi o non conformi, avviate o non avviate». Un Piano - ha detto - che ha finito per favorire solo i consulenti. L’ex governatore ha polemizzato a lungo con Oscar Cherchi (Pdl) che lo aveva chiamato in causa per la costruzione, molti anni fa, di un supermercato a Oristano. Soru ha affermato che «si trattava di una ricostruzione falsa» e ha chiesto l’intervento della presidenza «per evitare le ingiurie». Claudia Lombardo ha assicurato che promuoverà al più presto un incontro chiarificatore.

Ora la manovra di bilancio da 400 milioni




CAGLIARI. La richiesta di adottare il voto segreto per decidere il «passaggio agli articoli», dopo la chiusura della discussione generale e la replica dell’assessore Asunis, è stata fatta da Luciano Uras, capogruppo della Sinistra. Breve sospensione, riunione dei capigruppo e poi il voto negativo. L’assemblea si è sciolta e adesso sarà riconvocata a domicilio, non appena la Giunta approverà e trasmetterà l’atteso disegno di legge di assestamento del Bilancio. La manovra da 400 milioni è stata sollecitata da più parti e dal Centrosinistra era venuta la richiesta iniziale, disattesa, di discutere di bilancio prima del piano casa.

L’OPPOSIZIONE

«Governo a pezzi»




CAGLIARI. I capigruppo dell’opposizione non hanno dubbi: «La maggioranza è andata in pezzi sul finto piano casa 2». Lo sostengono Mario Bruno (Pd), Luciano Uras (Comunisti, Sinistra e Rossomori), e Adriano Salis (Idv). «Avevamo preannunciato che il nuovo pasticcio sull’edilizia avrebbe lasciato irrisolti i problemi veri della Sardegna come la disoccupazione e la crisi del sistema economico. Il rifiuto esplicito e formale che è riechieggiato più volte nel corso del dibattito da parte del Centrodestra è stato nei fatti totalmente contraddetto da larga parte della maggioranza. Questo fatto», sostengono Bruno, Uras e Salis in un documento congiunto, «evidenzia che la spaccatura è politica e di merito, difficilmente sanabile e sottolinea l’estrema debolezza politica del presidente Cappellacci, della sua Giunta e della sua maggioranza».