Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In Consiglio le modifiche al piano casa

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2010

Domani in aula le novità sulla fascia dei 300 metri e sui parcheggi nelle città. Sanna (Pdl): risolti i nodi interpretativi. Manca (Pd): legge inutile


In attesa del bilancio di assestamento, che la Giunta ha preannunciato, il Consiglio regionale si ritrova domani per mettere mano al piano casa. O, per essere precisi, alla legge dell'ottobre 2009 sul rilancio dell'economia tramite l'edilizia. A otto mesi dall'approvazione, quelle norme ritornano in aula per alcune modifiche: necessarie per superare alcuni profili di incostituzionalità della legge originaria, e soprattutto per sbloccare davvero il settore delle costruzioni.
I NODI Sono in tanti, in effetti, a dire che gli effetti positivi che ci si attendeva non si sono ancora visti. Nel centrodestra, qualcuno imputa anche a questo il risultato deludente delle elezioni provinciali. Ma già a fine 2009 l'esecutivo si era reso conto di dover cambiare qualcosa. Il Governo aveva fatto rilevare un possibile contrasto col codice Urbani (a proposito dell'aggiornamento del piano paesaggistico), che avrebbe potuto portare a un'impugnazione di fronte alla Corte costituzionale. Cosa che non è avvenuta anche grazie al disegno di legge correttivo, che dispone che l'aggiornamento del Ppr avvenga secondo il codice sul paesaggio.
La proposta, elaborata dall'assessore all'Urbanistica Gabriele Asunis, sta ora per compiere l'ultimo tratto di strada verso il sì del Consiglio, dopo l'approvazione in commissione. I lavori dell'aula iniziano alle 16 di domani: al netto della norma sull'entrata in vigore è una legge di un solo articolo, ma corposo. L'opposizione, contraria quasi su tutto, preannuncia emendamenti a decine, se non centinaia.
I PARCHEGGI Che ci fossero «difficoltà applicative della legge, manifestatesi nei primi mesi di applicazione» lo riconosce già la relazione di maggioranza del provvedimento, firmata dal presidente della commissione Urbanistica Matteo Sanna (Pdl). È vero che tra le cause del mancato funzionamento delle nuove disposizioni ci sono, secondo Sanna, alcuni ostracismi «ingiustificati e incomprensibili»: ma c'erano anche aspetti di dubbia interpretazione. La correzione, assicura il presidente, porterà a «un testo capace di fornire le risposte più adeguate alle esigenze della società».
Tra le novità più importanti c'è la monetizzazione dei parcheggi. La legge del 2009 consente diverse possibilità di ampliamento per gli edifici urbani: ma le norme nazionali prevedono che, per ogni nuova costruzione residenziale, vi sia una superficie destinata alla sosta delle auto. Poiché nei centri cittadini è spesso impossibile rispettare la regola, i Comuni hanno dovuto dire no a molte richieste dei privati. Per rimediare si dispone che, per parcheggi inferiore a 20 metri quadrati, i Comuni - se non c'è lo spazio - possano autorizzare gli ampliamenti chiedendo pagamenti proporzionati. Gli introiti serviranno a creare nuove aree per le auto.
COSTE E ZONE RURALI Sarà anche possibile riutilizzare, a scopo residenziale, i locali interrati e seminterrati (a determinate condizioni). Nelle zone agricole, si ritorna in sostanza al permesso di edificare se il fondo è di almeno un ettaro. Invece nella fascia dei 300 metri dal mare (150 nelle isole minori) si potrà demolire e ricostruire, con incrementi volumetrici del 10 per cento, se in arretramento dalla battigia. Per i soli immobili a uso residenziale nella fascia dai 300 ai 2.000 metri, è concesso un ampliamento fino al 20 per cento in caso di ristrutturazioni che portino a consistenti risparmi energetici.
«Concordiamo solo sulle norme relative ai parcheggi e ai seminterrati», anticipa il relatore di minoranza Gavino Manca (Pd), «per il resto sono norme che non incidono sul sostanziale fallimento del cosiddetto piano casa. Altro che i 40mila posti di lavoro annunciati dalla maggioranza». Il centrosinistra per altro insisterà sulla richiesta di dare la priorità alla manovra di assestamento finanziario: «E lì magari - aggiunge Manca - possono trovare posto due o tre norme utili a favorire davvero il rilancio dell'edilizia».

28/06/2010