Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La baraccopoli nata dal nulla in viale Elmas

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2010

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In viale Elmas erano decisamente di più. Un anno fa 80 rumeni (di cui 25 minorenni) avevano occupato un capannone. Era di proprietà della Alpi immobiliare, una società che con varie difficoltà era riuscita a ottenere lo sgombero grazie all'intervento della polizia municipale e delle altre forze dell'ordine. Dentro l'edificio, scene simili a quelle della baraccopoli di via Gherardo delle Notti: condizioni igieniche al limite, famiglie che vivevano di elemosina e lavori saltuari nei cantieri. I rom avevano iniziato un traffico di rifiuti e merce rubata, oltre al classico recupero del rame, da cui buona parte dei nomadi ricava i soldi necessari per campare. Quello del metallo però non è un business che interessa nella nuova favela ai margini di viale Monastir: «Quello lo fanno gli slavi, non noi. Non ci piace fare certe cose, non siamo delinquenti», precisano i rumeni che hanno occupato le baracche in via Gherardo delle Notti.
Nel 2005 invece un altro villaggio abusivo, nato dietro una collinetta dietro via del Commercio, una traversa di viale Elmas. Qui vivevano decine di rumeni, appena arrivati dal loro paese natale in cerca di fortuna. Poi alcuni di loro si trasferirono nel campo nomadi sulla Statale 554.
Ma i rumeni che hanno dato vita alla nuova baraccopoli non avrebbero nulla a che fare con il campo rom e la sua ristrutturazione, ancora in corso: «Non ci abbiamo mai abitato. Io sono arrivato in città nove mesi fa e sono venuto subito ad abitare qui. Sapevo che era libero. Poi sono arrivati i miei parenti», dice uno di loro. ( m.r. )

27/06/2010