Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cgil in piazza contro la Manovra

Fonte: La Nuova Sardegna
25 giugno 2010

VENERDÌ, 25 GIUGNO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Corteo nelle vie del centro, conclusioni in piazza del Carmine

Manifestazioni anche a Guspini e Carbonia, prevista una ampia partecipazione di lavoratori
CAGLIARI. Otto ore di sciopero città, 4 nelle altre Province, manifestazioni, cortei e sit in ogni capoluogo: così la Sardegna partecipa allo sciopero generale contro i tagli della Finanziaria indetto dalla Cgil nazionale, con iniziative in 120 piazze italiane. A Cagliari da piazza Garibaldi alle 9 partirà il corteo che attraverserà via Garibaldi, via Manno, largo Carlo Felice e via Sassari sino a Piazza del Carmine dove, dal palco allestito di fronte alla sede del rappresentante del Governo, interverranno i delegati del mondo del lavoro, dai dipendenti pubblici a quelli delle imprese industriali, e poi gli insegnanti e gli operatori dei call center. Il comizio sarà aperto dal segretario generale della Camera del Lavoro Nicola Marongiu e si concluderà con l’intervento di Vincenzo Scudiere, della segretaria nazionale Cgil.
Nel Medio campidano è prevista una manifestazione con corteo, alla quale partecipa il segretario generale Enzo Costa, che si svolgerà a Guspini (da piazza XX Settembre, alle 9 e 30, sino alla Casa di Cura Fondazione Guspini per la vita.
Nel Sulcis l’appuntamento è in piazza Gramsci alle dieci, al comizio per la segreteria regionale ci sarà Michele Carrus, responsabile dell’Industria.
«La Sardegna ha una ragione speciale per protestare contro la manovra del Governo - ha detto Enzo Costa illustrando le ragioni della manifestazione - ed è l’aggressione alle Regioni Autonome, con tagli che non tengono conto delle specificità delle singole realtà, anzi sono funzionali al tentativo di eliminare la specialità e l’autonomia della nostra isola. I tagli ai Comuni non sono stati ancora quantificati, ma è chiaro che i riflessi saranno devastanti e ricadranno sui cittadini. Gli enti locali avranno due opzioni: aumentare le tasse o tagliare i servizi, misure che colpiranno in ogni caso giovani, lavoratori e pensionati.
Le ragioni della mobilitazione, che in Italia vede la sola Cgil in piazza mentre in tutta Europa i sindacati si stanno mobilitando unitariamente sono legate all’impostazione della manovra che taglia la spesa pubblica senza fare alcun investimento per lo sviluppo. «Il rischio è che l’Italia, non solo fatichi ad uscire dalla crisi, ma entri in una vera e propria fase di recessione», ha sottolineato Costa aggiungendo che «questo Governo cerca di dividere i lavoratori, colpendo quelli pubblici con l’espulsione dal lavoro di migliaia di precari, nella scuola ad esempio, bloccando gli stipendi per quattro anni e allungando di cinque anni la pensione per le donne. Una manovra iniqua che non prevede alcuna misura volta a una reale redistribuzione del reddito».