Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Cantiere Zavattini”, omaggio a Cagliari tra film, foto e tavole

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2010

Personaggi A vent'anni dalla morte


Cos'hanno in comune il neorealismo cinematografico e la Disney? L'anello mancante tra “Ladri di biciclette” e Topolino si chiama Cesare Zavattini. L'intellettuale poliedrico a vent'anni dalla morte viene ricordato con una mostra di fotografia e cinema. Nata dalla collaborazione della Federazione italiana dei circoli del cinema e Società umanitaria Cineteca sarda con l'assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, “Cantiere Zavattini” si inaugura stasera alle 19 all'Antico Palazzo di Città con 120 immagini. Pannelli come tele di quadri scelti da Orio Caldiron, docente di Storia e critica del cinema all'università La Sapienza di Roma e la saggista Matilde Hochkofler, che sino al 18 luglio racconteranno la vita di uno dei più importanti esponenti del neorealismo cinematografico.
Nove le proiezioni (tutte a ingresso gratuito) scelte da Marco Asunis, presidente della Ficc, e Antonello Zanda dell'Umanitaria, per la rassegna di cinema che si snoda in cinque appuntamenti al Teatro civico di Castello, sempre alle 21, e cinque incontri (4 film e un convegno il 13 luglio) alle 20,15 nel salone della Società Umanitaria (in viale Trieste, 126). La rassegna si inaugura martedì alle 21 al Teatro civico con lo sguardo impietoso sulla società raccontato da “I bambini ci guardano” (1943) di Vittorio De Sica. L'antico teatro cittadino il 6 luglio ospiterà “Il Cappotto” (1952) di Lattuada, dove, tra ironia e dramma, è possibile cogliere le influenze di Charlot su Zavattini. Sarà poi la volta di “L'amore in città” (1953) dove Fellini, Antonioni, Lattuada, Risi, Lizzani e Maselli hanno realizzato con Zavattini un suo progetto: un documentario ironico sul rapporto degli italiani col sesso. Il 27 si torna a De Sica con i cinque episodi di “L'oro di Napoli” (1954). Gli appuntamenti della Cineteca sarda si inaugurano il 2 luglio con “La veritàaaa” (1982) diretto e interpretato dallo stesso Zavattini, per proseguire l'8 col docu-film “Cesare Zavattini” (2003) di Carlo Lizzani. Il 9 sarà la volta di “Ladri di biciclette” (1948) di De Sica, e il 14 verrà proiettato un quasi sconosciuto “I misteri di Roma” diretto nel 1963 da 16 registi su un soggetto di Zavattini. La rassegna si chiude il 3 agosto al Teatro civico con “Il Boom” (1963) di Vittorio De Sica, mentre la mostra fotografica (dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 16 alle 20 con ingresso gratuito) dopo la tappa cagliaritana andrà a Carbonia e Alghero e, mantenendo la paternità sarda, sbarcherà a Messina per proseguire in tutta Italia. Le immagini raccontano l'artista attraverso i pensieri tratti da un archivio inedito e le locandine dei film per i quali Zavattini ha lavorato, oltre alle strisce dei fumetti di cui scrisse le storie pubblicati per Topolino nel 1936, quando era direttore editoriale della Disney Mondadori e attraverso Paperino e Topolino criticava la società e proponeva ideali di pace tra i popoli.
CRISTINA MUNTONI

25/06/2010