Comune. Funzionari dell'agenzia di riscossione dei tributi stanno misurando le tende parasole delle attività
Confesercenti:vessazione. Carta:sistema darivedere.Maicontrollinonsifermano
Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it
Non più solo l’incubo delle rimanenze in magazzino, dei saldi anticipati per rimediare agli affari andati male. Per i commercianti sta per arrivare una nuova stretta e stavolta la crisi non c’entra: il Comune li vuole obbligare a pagare l’ombra che fanno sulle strade. Non è uno scherzo: sono giorni, questi, in cui davanti alle vetrine dei negozi si presenta qualcuno che annuncia di dover misurare lunghezza e larghezza di tende da sole esterne. Si tratta di funzionari dell’Aipa, Agenzia Italiana per le pubbliche amministrazioni Spa con sede legale a Milano, che dal 4 maggio 2009 è affidataria per conto del Comune del servizio di accertamento e riscossione tributi. Tre i suoi campi d’intervento: l’Icp (Imposta Comunale di Pubblicità), la Dpa (Diritti sulle pubbliche Affissioni), e il Cosap (Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche). La tassa sull’ombra ha a che fare col Cosap. «Molti commercianti cagliaritani – spiega il presidente provinciale di Confesercenti Cagliari, Roberto Bolognese - stanno rivivendo ciò che è successo nei primi mesi di quest'anno con la tassa sulle insegne».
I FUNZIONARI Aipa sono in agguato: stanno facendo il giro tutte le attività commerciali del capoluogo «per misurare i parasole, al fine di applicare la
"tassa sull' ombra" ,balzello impositivo che i commercianti potrebbero vedersi recapitare entro l'estate». «Solo l’ennesima iniziativa dell’Aipa – la definisce Bolognese - che toglie dalla naftalina una legge introdotta dal Governo italiano nel 1972, che si applica sull’occupazione del soprasuolo occupato dalle tende parasole». Una tassa che secondo Confesercenti non fa che appesantire una pressione fiscale che per la grande maggioranza delle imprese sempre più insostenibile. Il che «la dice lunga sulla distanza infinita tra la visione della pubblica amministrazione, che non capisce la situazione drammatica nella quale le imprese cercano di sopravvivere, e quella del mondo dell’impresa privata che invece tutti i giorni si trova a lottare contro una burocrazia che rallenta, impedisce e ostacola qualsiasi tipo di iniziativa positiva, come, ad esempio, l’installazione di una tenda da sole che, tra le altre cose, aiuta a definire un decoro urbano che dovrebbe invece essere a carico della pubblica amministrazione». Soprattutto – ed è il nocciolo della polemica di Confesercenti - «questa situazione stride con le numerose enunciazioni di chi ci governa, che vede nel mondo dell’impresa la vera spina dorsale della nostra economia». «Vero – replica l’assessore alle Attività produttive, Paolo Carta – infatti chiederò al mio collega al Bilancio, Antonello Melis, di venire incontro alle esigenze dei commercianti in qualche modo». Ma per ora, conferma la dirigente al Servizio tributi, Maria Letizia Sanna, «non possiamo che attuare una legge statale, altrimenti saremmo responsabili di danno erariale».