Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'idea fissa di Soru e le mire di Balducci

Fonte: L'Unione Sarda
21 giugno 2010


Storia del Betile: il sogno (sbagliato) del museo e la “cricca”
I politici sardi programmavano l'infrastruttura senza sapere che a Roma ci si spartiva l'appalto.
di ANTHONY MURONI
Se la si volesse raccontare come in un romanzo, questa sarebbe la storia di una scelta ideologica e amministrativa sbagliata, che ha rischiato di ingenerare una gigantesca truffa ai danni dello Stato e dei cittadini. Stando alla cronaca, invece, occorre chiarire che non possono essere mischiati il piano politico e quello giudiziario. Nel senso che nessun amministratore pubblico sardo è sfiorato dall'indagine sugli appalti del G8 o dei Grandi eventi. Né gli attuali, né i precedenti vertici della Regione.
IL PROGETTO Raccontare cosa ci sia stato dietro l'idea di costruire (o quantomeno di progettare) un gigantesco monumento d'arte moderna sul litorale di Sant'Elia (alto 35 metri e lungo 300 metri), per destinarlo a diventare un Museo mediterraneo e dell'arte nuragica non è cosa semplice. A imporlo è però l'attualità: dalle carte dei giudici di Firenze che indagano sulla “cricca” romana degli appalti emerge che la Struttura di missione comandata da Angelo Balducci (tuttora in carcere) si stava attrezzando a gestire la gara sul Betile con le solite modalità, all'interno del programma per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Inviti selezionati, secondo quanto sostiene l'accusa, e assegnazione a imprenditori amici. Di quelli che ripagavano il disturbo attingendo a fondi neri, da elargire sotto forma di regali, case e contanti.
AFFARI ROMANI L'atto sequestrato dai giudici di Firenze, con il quale Balducci assegna l'incarico di responsabile unico del procedimento sul Betile al funzionario Maria Pia Forleo, è datato 17 marzo 2008. Si è in piena campagna elettorale per le elezioni politiche e il governo è ancora guidato da Romano Prodi, mentre ministro della Cultura è Francesco Rutelli. È proprio lui, nel maggio del 2007, a parlare della questione Betile al telefono con il presidente Soru e a comunicargli che il Ministero ha scelto il museo cagliaritano come una delle opere architettoniche da realizzare nell'ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. E che per questo motivo sarebbe disposto a partecipare economicamente alla realizzazione dela gigantesca struttura. In quel periodo si parla di costi attorno ai 66 milioni di euro, destinati (come vedremo) ad aumentare nei mesi successivi. È dunque con l'input del governo di centrosinistra che la Struttura di missione coordinata da Balducci si mette in moto. Non che Berlusconi (che nel frattempo ha vinto le elezioni) si metta di traverso: nel giugno del 2008, a riferirlo è sempre Soru, il premier nel corso di un vertice a Palazzo Chigi parla «di un'opera di primaria importanza». Un avallo che attira al leader del Pdl persino le simpatie del Pd cagliaritano. Tanto che l'attuale consigliere regionale Marco Espa festeggia: «Anche Berlusconi ha detto che il Betile è un'opera bellissima e di primaria importanza, un museo da considerare super partes (sic), che darà lustro a tutta l'Italia». Concludendo: «Il primo ministro non ha fatto altro che confermare la procedura fatta partire dal precedente governo». Meglio chiarire, per evitare di allontanare i meriti da chi li ha davvero.
IL RUOLO DI BALDUCCI Forte di questa investitura bipartisan, mentre a Cagliari l'agguerrita opposizione del gruppo An guidato da Alessandro Serra rischia di mettere in crisi la giunta Floris (che pure aveva accettato di inserire il Betile nell'accordo di programma su Cagliari, firmato con la Regione), Balducci mette a punto i suoi piani presso la struttura romana della Ferratella. Tanto che i magistrati fiorentini arrivano a ipotizzare che la spartizione dei 17 progetti sulle opere da realizzare in tutta Italia fosse già avvenuta, con il preventivato sbarco a Cagliari di un'impresa romana.
I RAPPORTI CON SORU Dunque Soru si trova a collaborare con la Struttura di missione, non è dato sapere quanto entusiasticamente. Ma con Balducci i rapporti devono essere almeno formalmente buoni (a testimoniarlo è anche la foto durante un brindisi), se il 3 novembre del 2008 (Berlusconi è a Palazzo Chigi da sette mesi) il loro incontro a La Maddalena si protrae per sei ore. Si parla di G8, ma anche di Betile. E l'ex presidente è talmente convinto della bontà del lavoro del suo interlocutore che, al termine dell'incontro, si lascia andare a inconsuete dichiarazioni entusiastiche: «Andiamo avanti senza problemi, sappiamo che si tratta di opere importanti e impegnative. Sono stufo delle polemiche: non ho dubbi che il G8 si farà qui a La Maddalena e che i lavori per la Sassari-Olbia partiranno al più presto». Due previsioni che si riveleranno infondate, visto che il vertice dei Grandi verrà poi trasferito a L'Aquila e gli appalti per la quattro corsie non ci sono mai stati.
NIENTE BETILE Identica sorte avrà il museo cagliaritano del Betile. Soffocato dalle battaglie locali e parlamentari (diverse le interrogazioni del deputato Pdl Mauro Pili) e dalla “originalità” del tentativo di rilanciare di un quartiere disagiato come quello di Sant'Elia partendo «dalla mansarda e non dalle fondamenta», come disse un consigliere di centrodestra in occasione della presentazione del Piano strategico comunale.
I COSTI Delle cifre si è detto prima: secondo il documento della Struttura di missione, al 17 marzo 2008 il costo preventivato per l'opera era di 66 milioni di euro. Nel novembre del 2006 il presidente Soru, nel corso di una conferenza stampa al Lazzareto, aveva parlato invece di 45 milioni, tutti a carico della Regione. Nei mesi successivi, rispondendo al presidente della Provincia Graziano Milia (che aveva sminuito il museo, definendolo «una cosa provinciale») l'ex governatore aveva aggiunto che sarebbe stato capace di generare introiti per 537 mila euro l'anno, aggiungendo che il costo complessivo della gestione sarebbe stato di due milioni e mezzo all'anno, compresi i 900 mila euro per la retribuzione del personale. Alla Regione sarebbe restato il compito di coprire l'80 per cento dei costi, circa due milioni ogni dodici mesi.
L'ADDIO Nel settembre del 2007 le cifre cambiano di nuovo: si inizia a parlare di 70 milioni di euro, fino a quando la progettista Zaha Hadid non propone modifiche che fanno salire i costi fino a 100. Soru parla con Rutelli e ottiene la promessa di un cofinanziamento del governo fino a 30 milioni, anche se la cifra torna in discussione all'inizio del gennaio 2008, quando si parla di una spesa complessiva «di 80 milioni, 50 della Regione e 30 dello Stato». Un balletto che sembra inarrestabile e che, a febbraio dello stesso anno, conosce una divagazione sul tema: facendo il verso al presidente Cellino (che aveva analogamente “minacciato” il sindaco Floris a proposito dello stadio Sant'Elia) l'assessore alla Cultura Maria Antonietta Mongiu sostiene che «il Comune di Cagliari deve sbrigarsi al fine di evitare di perdere i finanziamenti per l'unità d'Italia», aggiungendo che, qualora il capoluogo non dovesse dare una risposta positiva, «Quartu e Quartucciu potrebbero ospitare il museo progettato dalla Hadid». Romanzo, cronaca o farsa?

20/06/2010