Rassegna Stampa

Il Sole 24ore

E ora il centrosinistra sogna il Comune di Cagliari

Fonte: Il Sole 24ore
16 giugno 2010

La vittoria nei ballottaggi regala speranze per il 2011. Fadda (Pd): c'è fiducia in noi, ci occuperemo dei drammi dei cittadini


L'immagine di Marco Espa che tiene l'ombrello a Graziano Milia, dopo la conferenza stampa del presidente riconfermato, fornisce al centrosinistra una chiave per interpretare le elezioni. Alla vigilia delle Regionali 2009, Milia era visto dall'area Soru (di cui Espa, a Cagliari, è un leader) con ostilità: era stato il più netto a chiedere discontinuità con il governatore decisionista.
TUTTI INSIEME Ieri invece, a celebrare la vittoria nella Provincia più importante, c'erano davvero tutte le anime del Pd e della coalizione. I vertici dei democratici, vicini al segretario Silvio Lai (il capo della segreteria Franco Marras, la presidente Valentina Sanna); esponenti dell'area Soru-Barracciu e dell'area Letta-Diana; tutta la sinistra (Sel con Luciano Uras e Massimo Zedda, il Pdci con Radhouan Ben Amara, il Prc con Mariano Strazzeri), i Verdi con Roberto Copparoni, e altri ancora. Se chi perse malamente quelle Regionali riesce ora a vincere in sei Province su otto e cinque grandi Comuni su sei, è certo per gli errori del campo avverso: ma anche perché, in extremis, ha messo una toppa sulle proprie lacerazioni.
A Cagliari, pochi giorni prima del ballottaggio, si è visto Renato Soru presentare il libro di Milia. Lo stesso Soru ha firmato (come Francesca Barracciu) l'appello dei consiglieri regionali in favore di tutti i candidati del centrosinistra, superando la frattura nuorese. Difficile dire quanto durerà questa ricomposizione. Certo per ora si rafforza il segretario del Pd Silvio Lai - dopo mesi in cui sembrava impossibile creare una coalizione - e anche il sogno che lui stesso aveva confidato sette mesi fa, alla vigilia delle primarie: un centrosinistra competitivo nella sfida per il Comune di Cagliari, nel 2011.
È questo il prossimo obiettivo. Rispondendo a un cronista, il leader del Pd ha ipotizzato nel capoluogo le primarie per il candidato sindaco, con nomi forti come Soru e Francesco Pigliaru: un riconoscimento per il ruolo dell'ex governatore, certo, ma sarebbe sbagliato leggervi un'investitura. Al contrario: in quel modo Lai chiarisce che non ci saranno investiture, ma che chiunque voglia proporsi per il Comune passerà per le primarie.
I COMMENTI Senza discutere dei nomi, anche il consigliere regionale del Pd Chicco Porcu guarda a Cagliari: «Il voto dimostra che, definendo entro l'anno una proposta forte e una leadership, possiamo vincere anche qui». In generale «c'è un dato politico da rilevare: l'astensionismo colpisce di più il centrodestra, sottolineando l'inadeguatezza delle politiche regionali e nazionali». Paolo Fadda, deputato democratico, invita il centrosinistra a «non tradire questa nuova fiducia che ci è stata concessa, in un momento così difficile per tutti. Il Pd e gli altri partiti devono essere capaci di sfruttare questo momento mettendo a punto una strategia di attenzione ai drammi che la gente vive. E così recupererà anche chi non va più a votare».
Alla festa del centrosinistra partecipa anche l'Idv, che al ballottaggio ha ricucito le divisioni col Pd: «I nostri elettori sono stati determinanti», dice il coordinatore Federico Palomba, «anche quelli che, senza apparentamenti, hanno ritenuto la vittoria del centrosinistra un valore superiore a qualunque altro». Per il deputato dipietrista, il voto «dà un segnale di rilievo anche nazionale: la fine del berlusconismo è iniziata dalla Sardegna». Pone l'accento sulla «ritrovata unità del centrosinistra» il portavoce di Sinistra ecologia e libertà, Carlo Sechi, che vede per la Regione «la sonora bocciatura di una politica fatta di promesse elettorali e incapace di intervenire sulle vere emergenze dell'Isola». Il «ricompattamento dello schieramento progressista», prosegue Sechi, deve ora portare a «un progetto credibile dell'alternativa alla destra, che metta al centro il lavoro». (g. m.)

16/06/2010