Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tetto anche agli stipendi d'oro dei manager

Fonte: L'Unione Sarda
11 giugno 2010

Escluse alcune cariche: il direttore del Tesoro e il Ragioniere generale dello Stato

Via libera definitivo al tetto delle retribuzioni dei manager pubblici e delle società non quotate a totale o prevalente partecipazione pubblica. Il limite di 311 mila euro, pari al trattamento economico annuale complessivo del Primo presidente della Corte di cassazione, riguarderà i compensi per gli incarichi aggiuntivi e - secondo alcune prime stime tecniche - gli interessati dal giro di vite sarebbero oltre 290.
Il consiglio dei ministri ha varato il regolamento che disciplina la materia. Una approvazione attesa da tempo: ad introdurre un tetto alle retribuzioni fu inizialmente il governo Prodi con la Finanziaria 2008. Successivamente la normativa venne modificata da questo governo e sospesa per l'emergere di alcune criticità nell'applicazione. Oggi, quindi, c'è stata l'approvazione del provvedimento su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
Esclusi, invece, 25 top manager delle amministrazioni statali con elevati livelli di responsabilità, ancora da individuare. Ma alcuni nomi già circolano nei ministeri. Le restrizioni potrebbero non riguardare il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, il direttore del Tesoro, Vittorio Grilli, il capo della polizia, Antonio Manganelli e il capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini. Si menzionano anche le posizioni dei segretari generali di Palazzo Chigi e della Farnesina. Per Bankitalia e le Authority, invece, resta confermato il raddoppio del tetto. Interessati, invece, oltre alle amministrazioni statali, gli enti pubblici economici e no (come Inps, Inpdap e Inail), le università, le società partecipate come le Ferrovie e la Rai.

11/06/2010