Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«C’è entusiasmo: pronti al sorpasso»

Fonte: La Nuova Sardegna
10 giugno 2010



Il candidato del centrosinistra è certo di non fallire l’obiettivo: «Con determinazione, siamo scesi tutti in campo al momento giusto»


CAGLIARI. Ripartenze politiche. «Sintesi perfetta», dice sicuro Graziano Milia. Ma lui nelle corde ha più boxe che calcio: allora, schivata, è meglio. Anche se poi è lui il primo a buttarla sul nazional-pallonaro. «Al ballottaggio, si riparte dallo zero a zero. Quello che è stato è stato, non conta più». Così il meno tredici incassato due domeniche fa, non lo preoccupa: «Vinco io», fa sapere. Pronostico azzardato? «Neanche per idea so quello che dico».
Al primo turno il presidente uscente ha confessato di essersi “speso poco”. Non è stata arroganza, nel centrosinistra sapevano che, a fine maggio, non avrebbe vinto nessuno. L’astensionismo mostruoso ha confermato le previsioni degli strateghi del Pd, con qualche brivido lunedì 31 maggio a metà dello spoglio. È andata bene? «No, con quattro candidature di peso, il ballottaggio era scontato. Chi pensava il contrario, viveva di illusioni», dice in una pausa della campagna elettorale numero due. In cui dice di essersi impegnato con entusiasmo («Lo stesso della mia prima elezione a sindaco di Quartu: eccezionale») e determinazione: «Stare in mezzo alla gente, è meraviglioso ed è quello che la politica deve fare di più ogni giorno», dice in una sorta di esorcismo pubblico per far arretrare il demonio dell’astensionismo trasversale che a maggio ha messo assieme un preoccupante venti per cento. «Sono convinto che domenica gli elettori del centrosinistra andranno a votare». E aggiunge perché: «Nessuno è così pazzo da consegnare, in silenzio, la Provincia ai nostri avversari. È nel momento decisivo e dalle mie parti non ci saranno defezioni». Recuperato seppure senza apparentamenti lo strappo con l’Italia dei valori (il suo ex avversario in casa, Federico Palomba, è stato chiaro: «Spazziamo via gli affari del centrodestra») Milia è convinto che “l’aver parlato con la gente e di aver capito che la gente è dalla mia parte, porterà ottimi risultati”. Il nagivatore del secondo turno lo ha guidato dappertutto: grandi e piccoli comuni, settantuno tappe. Con un’attenzione particolare agli elettori fuori dalla cinta urbana: scelta inevitabile, due domemiche fa, il candidato del centrodestra da quelle parti gli ha rifilato un brutale otto a zero. Ma anche questi sono numeri vecchi: «Al primo giro, nei collegi, pesano molto le personalità dei candidati. Al secondo, invece, gli elettori sono svincolati, liberi: ritornano a essere determinanti, non si sentono più controllati. Sanno che saranno loro, non i partiti, a scegliere il nuovo presidente della Provincia». All’indomani dei preliminari, due sue dichiarazioni avevano colpito più di altre. La prima: «Dialogherò con tutti gli elettori, nessuno escluso». Lo ha fatto? «Certo, era un mio dovere». Secondo messaggio, ancora più forte: «Al ballottaggio i cittadini scelgono il migliore fra i due e io sono migliore di Farris. Oppure scelgono chi ritengono il meno peggio e io non sono certo peggio del mio avversario. Anzi, mi pare che lui oggi abbia il fiato corto, mentre noi siamo scesi in campo con passione al momento giusto quando in palio c’è la vittoria finale». Tra la gente anche per dire che la sua Provincia non sarà piegata su Cagliari: «Questa è invece una delle grandi preoccupazioni di chi vive lontano dalla città. Molti sindaci del centrodestra hanno apprezzato il nostro lavoro a favore del decentramento negli ultimi cinque anni. E oggi temono l’esatto contrario in caso di vittoria del candidato della coalizione avversaria. Anche per questo domenica vinceremo». (ua)