Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Café Noir diventa verde e ospita Carlo Lucarelli

Fonte: L'Unione Sarda
10 giugno 2010

Letteratura. Il Chourmo presenta l'ottava edizione e punta sull'organizzazione ecocompatibile

A settembre per il festival cagliaritano anche i Wu Ming, Brizzi, Tito Topin e Breytenbach

Un precario avanti con gli anni, innamorato della Francia ma legatissimo al centro storico cagliaritano, senza grandi mezzi ma pieno di amici importanti.
È la caricatura di Marina Café Noir, il “festival di letterature applicate” che dal 16 al 19 settembre riempirà piazzetta Savoia e dintorni di romanzieri, musicisti, giornalisti e varia umanità. Precario perché i festival culturali sardi lo sono tutti: «Vorremmo poter contare su una programmazione triennale» spiegavano ieri mattina al Caffé Savoia gli organizzatori, gli uomini del Chourmo, «e invece a giugno ancora non sappiamo se per settembre avremo raggiunto il budget». L'anno scorso Café Noir finì per costare intorno ai 50 mila euro, per tre quinti finanziati dalla Regione. Quest'anno per il momento sono sicuri solo i 7 mila elargiti da Tiscali e i 10 mila o quasi del Comune di Cagliari, garantiti dalla dirigente Ada Lai che ieri è intervenuta alla conferenza stampa di presentazione per incoraggiare gli organizzatori. Dagli altri enti si aspettano - con una certa apprensione - notizie e conferme.
IL PROGRAMMA Questo quanto al precariato e alle ansie finanziarie, mentre l'essere avanti con gli anni è una nota lieta: il Café - che tocca quest'estate l'ottava edizione - si conferma il più longevo festival letterario isolano. Infine, per passare al capitolo degli “amici importanti”, è Carlo Lucarelli il più conosciuto tra gli autori in cartellone quest'anno. Il profeta italico della narrativa dark non poteva mancare un appuntamento che non solo si richiama al noir nel nome, ma quest'anno ha per titolo “Il Nero Intorno”. Ma il padre dell'ispettore Coliandro - nonché del commissario De Luca e di svariati altri investigatori di carta o per fiction - è solo il primo nome noto della lista compilata dal Chourmo. Un altro marchio celebre è quello dei Wu Ming: il collettivo di scrittura - che di recente ha mandato in libreria il romanzo storico “Altai” - ha in grande simpatia il festival cagliaritano e quindi quest'anno si ripresenta portando un amico, come si usava alle feste tra ragazzi. L'ospite in questione è Enrico Brizzi, che negli anni Novanta divenne sinonimo di giovane scrittore italiano con “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” e adesso, che ha 36 anni e ha pubblicato dieci tra romanzi e raccolte di racconti, è più semplicemente uno scrittore. Dalle storie noir a quelle black, in piazzetta Savoia si affaccerà Breyten Breytenbach, poeta e romanziere simbolo della narrativa sudafricana, detenuto dal 1975 all'82 per l'amicizia che legava un bianco come lui a un nero come Mandela.
LA MEMORIA Un altro “ospite di un ospite” è il regista e attore Marco Baliani, uno dei campioni del teatro di narrazione, che arriverà al Café Noir sottobraccio al suo collega Giancarlo Biffi del “Cada Die”. A proposito: i teatranti della Vetreria, insieme ai colleghi nuoresi di Boche Teatro e al musicista Gavino Murgia, celebreranno l'omaggio a Sergio Atzeni nel quindicesimo anniversario della morte. Ma gli omaggi in programma in tutto sono quattro: oltre all'autore di “Bellas Mariposas” il festival ricorderà Piero Ciampi, Fabrizio De André e Jean-Claude Izzo. Lo scrittore marsigliese è il nume tutelare di questo appuntamento culturale, nato nel segno del noir mediterraneo da un comitato che prende nome da un suo romanzo, e quindi nel decennale della scomparsa sarà naturale ricordarlo con Thierry Fabre, suo complice narrativo e coautore di “Lo sguardo francese. Rappresentare il Mediterraneo”.
L'omaggio a De André invece consiste nell'esposizione delle tavole di “Uomo Faber”, la biografia graphic del cantante disegnata da Ivo Milazzo. Non mancheranno, come è naturale, nomi della narrativa sarda: il cartellone annuncia Michela Murgia, fresca vincitrice del Mondello con “Accabadora”, e Francesco Abate. E poi c'è un milanese con il nome sardo che (forse) farà una chiacchierata con un sardo nato in Lombardia: stiamo parlando del giornalista di Repubblica Gianni Mura che potrebbe indurre Gigi Riva a rinunciare alla sua nota ritrosia per conversare in piazzetta di calcio e dintorni.
VIVA LA FRANCIA Il programma in realtà non è ancora definitivo: nei prossimi mesi potranno esserci nuovi ingressi e conferme di progetti che ieri gli organizzatori hanno preferito non anticipare. Di certo però ci sono alcuni nomi che confermano lo spessore del festival e la sua francofilia. Il riferimento è duplice: a Serge Quadruppani - giallista, traduttore e firma di “Le Monde diplomatique” - e a Tito Topin, un grande della sceneggiatura come dell'illustrazione e del romanzo, che con la sua biografia di marocchino radicato in Provenza è una bella espressione della creatività mediterranea. Dal mare nostrum a una grande storia d'oltreoceano: al festival ci sarà anche Enrico Calamai, il diplomatico italiano che nella feroce Argentina degli anni Settanta riuscì a mettere in salvo e a far espatriare centinaia di oppositori politici del regime.
Un'ultima notazione prima di scoprire quale sarà il programma completo e come starà in piedi il bilancio economico: il Café sarà anche Noir, ma concederà molto al verde. Dalle stoviglie biodegradabili per il party finale all'amplificazione alimentata con fonti rinnovabili, il festival che ha aperto la strada (letteralmente) alla pedonalizzazione di Marina ha fatto una scommessa con se stesso: creare atmosfera rispettando l'ambiente.
CELESTINO TABASSO

10/06/2010