Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una scultura ricorda i morti del 1943

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2010

San Michele Commemorazione voluta dai Lions

«Cominciarono quei giorni dell'ira in un implacabile ventoso febbraio», scriveva Francesco Alziator ricordando i terribili bombardamenti del 1943. Cagliari, dopo Napoli, fu la città italiana più colpita durante la seconda guerra mondiale, e quella che subì i maggiori danni, al pari di Dresda e Coventry: l'ottanta per cento degli edifici fu raso al suolo.
LA SCULTURA Venticinque anni fa, i Lions e i Rotary vollero un monumento, nel cimitero di San Michele, che ricordasse le vittime civili di quell'annus horribilis: l'Albero della Vita. Ieri, nel suo anniversario, è stato arricchito da una grande piastra commemorativa, che racconterà ai visitatori ciò che rappresenta. La scultura in ferro, costruita con le traversine dei palazzi distrutti dai bombardamenti, riporta una frase scritta su L'Unione Sarda dal giornalista Vittorino Fiori, che esprime la tragedia di quella fossa comune. «Qui sotto giacciono oltre 280 vittime senza nome», ha ricordato Piero Loriga, presidente del Lions Club Cagliari Host. «Con l'Albero della Vita abbiamo voluto mantenere la memoria storica di quegli eventi. I suoi rami scheletrici rappresentano la morte; le sue foglie, più chiare, la rinascita».
LA CERIMONIA «È stato il periodo peggiore che la città ricordi», ha commentato il sindaco Emilio Floris. «Insieme a quelle vittime innocenti, dobbiamo ricordare anche chi contribuì alla ricostruzione». Presenti alla cerimonia la presidente del consiglio regionale Claudia Lombardo, l'assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini, la capo area dei Servizi al Cittadino Ada Lai e il governatore del distretto Lions 108 L, Giampiero Peddis, che hanno assistito alla benedizione della piastra da parte del capo dei cappellani militari, monsignor Salvatore Pompedda. La commemorazione si è poi conclusa con il Silenzio, intonato dai militari.
FRANCESCO FUGGETTA

09/06/2010