L'iniziativa. Il Pd cagliaritano: un simbolo da salvare, il Municipio finanzi le attività culturali
L'apertura da via Roma: non serve un nuovo supermercato, cerchiamo operatori seri
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it
Salviamo l’Alfieri. La petizione on line per scongiurare la trasformazione del teatro di via della Pineta in supermercato con parcheggio sotterraneo miete consensi su Facebook e ora trova anche sostengo politico. Il gruppo Pd in consiglio comunale ha chiesto al sindaco un impegno nel tentativo di cercare operatori culturali che possano tenere in piedi la storica struttura e valorizzarla.
LA BATTAGLIA per il teatro, che rischia la chiusura e la demolizione, è il simbolo della giornata di lotta contro i tagli alla cultura promossa dal Pd. L’iniziativa, che prevede anche una petizione su internet cui hanno aderito personaggi della cultura e dello spettacolo anche a livello nazionale, è stata illustrata in occasione della campagna nazionale “Portatori sani di cultura” organizzata dal Partito democratico in varie piazze d’Italia. I segretari cittadino e provinciale, Yuri Marcialis e Thomas Castangia, ed il capogruppo in consiglio comunale, Ninni Depau, hanno chiesto alla politica di farsi carico della salvaguardia dell'Alfieri, coinvolgendo in prima battuta gli operatori culturali che potrebbero ricevere dei contributi per coprire l’affitto giornaliero del Teatro (circa 1.500 euro). Secondo Depau si tratta di un «atteggiamento miope perché la cultura è la nostra storia ed il nostro futuro, ma è anche una ricchezza economica che rischia di essere tagliata». Per il Pd «la chiusura dell’Alfieri rappresenterebbe una grave perdita per la città per la sua memoria e la sua cultura». Secondo il segretario cittadino del Pd, Yuri Marcialis, «si ha la sensazione che la maggior parte dei tagli, anche agli enti locali, si abbattano sui settori della cultura e dell’istruzione». «Basterebbe» è stato ribadito nel corso della conferenza stampa, «finanziare le compagnie teatrali aiutandole così a sostenere i costi dell’affitto del teatro che ammontano a circa 1.500 euro a giornata». Segnali di apertura da parte del Comune: «Non penso che il Municipio possa partecipare direttamente», sostiene la dirigente capo area Ada Lai, «magari potremmo fare da tramite con operatori seri. Spero che il teatro continui a vivere come luogo d’arte e di aggregazione, fondamentale anche per i turisti e per le nuove generazioni. Non credo», conclude, «che lì ci sia bisogno di un altro supermercato ». On line, su www.petitiononline. com/alfieri, è stata avviata dieci giorni fa una petizione che ha già raccolto le firme di alcuni noti artisti come Tullio Solenghi, Paolo Fresu o Piero Marras. Un sostegno per salvare l’Alfieri arriva anche da Facebook, con circa 8 mila iscritti.
Il futuro
Cubature col piano casa
Secondo i promotori della protesta il proprietario dello stabile dove si trova il teatro ha deciso di demolire l'intero palazzo in modo da poter ricavare, sfruttando il piano casa, il 20% di cubatura aggiuntiva. Una tentazione di guadagno troppo forte, che va ben oltre il valore “affettivo” della vecchia struttura.