Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tempi duri per i «ribelli», già emarginati

Fonte: La Nuova Sardegna
7 giugno 2010


LUNEDÌ, 07 GIUGNO 2010

Pagina 5 - Sardegna

Il ruolo di Massidda, Arbau e Frongia nel secondo turno

CAGLIARI. La vita dei «ribelli» non è mai stata facile. In politica ancora meno. Piergiorgio Massidda, Efisio Arbau e Roberto Frongia ne hanno avuto conferma in queste elezioni amministrative: si sono messi alla testa di battaglie di dissenso nei confronti dei grandi partiti e delle loro coalizioni ufficiali, hanno ottenuto dei buoni e in alcuni casi degli ottimi risultati, ma dopo appena una settimana sono già stati emarginati. Almeno per il momento. Nei loro confronti è stato issato un cordone sanitario per evitare il rischio che il virus della protesta e della disobbedienza si diffonda sino a diventare incontrollabile.
Iniziamo da Piergiogiorno Massidda. Il senatore del Pdl ha avuto quasi il 10% per la Provincia di Cagliari, il suo rivale, Giuseppe Farris, candidato ufficiale del centrodestra, è volato comunque al 46%. Massidda pensava di essere diventare prezioso se non proprio essenziale, invece non ha ricevuto né una telefonata («neanche per chiedere come sto») né una proposta di apparentamento. «Ora - ha annunciato - voglio riparlare con il vertice nazionale, spero di riuscire a parlare ache con nBerlusconi. Io la penso come lui, i traditori della sua linea politica sono i dirigenti del partito, non io con i miei elettori». Massidda ha spiegato di non aver posto alcuna condizione di potere: «Avevo posto questioni di democrazia interna, mi bastavano impegni in questa direzione. Niente. Io sono un senatore del Pdl e so quindi come votare, i miei elettori credo che siano confusi, sono arrabbiati, non so se riuscirò a convincerli».
Non è andata meglio a Efisio Arbau. Il sindaco di Ollollai, espulso dal Pd per essersi candidato alla Provincia di Nuoro contro il candidato ufficiale Roberto Deriu, ha avuto al primo turno il 23% dei voti (Deriu il 32,5%). Sapendo che per battere il centrodestra di Luigi Crisponi (38,3%) il centrosinistra aveva bisogno di lui, Arbau ha posto condizioni forti per l’apparentamento: vice presidenza, discontinuità di giunta, niente consulenze per Deriu. Richieste non accolte. «E io farò opposizione», ha a sua volta risposto Arbau rifiutando anche l’accordo politico sul voto per Deriu. Solo che il Pd gli ha soffiato gli alleati principali: ha fatto l’apparentamento con Idv e Sinistra e libertà e ha promesso a Verdi e Rossomori intese politiche (assessorati) in caso di vittoria.
A Iglesias Roberto Frongia, ex assessore regionale e leader locale dei Riformatori, si è presentato come candidato sindaco contro il centrodestra che aveva presentato l’ex parlamentare socialista Paolo Fogu (ora Udc). Frongia è stato sostenuto dal deputato del Pdl Mauro Pili, da sempre avversario di Fogu, e ha ottenuto il 19,9%, contro il 44,9% di Fogu e il 29,5 di Pierluigi Carta, sindaco uscente del centrosinistra. Nessun apparentamento e Frongia ha scelto di lasciare ai propri elettori «libertà di voto» per il turno di ballottaggio. Fogu è in grande vantaggio su Carta, ma il quasi 20 per cento del leader riformatore è pesante. Grande incertezza.
Ora, in politica il dissenso non può essere compresso più di tanto: finisce per esplodere. E ai ribelli, si sa, resta in mano una carta formidabile: il voto. A Cagliari, Nuoro e Iglesias tutti sospettano che Massidda, Arbau e Frongia e i rispettivi sostenitori cercheranno di far perdere il candidato del loro schieramento naturale: solo così il loro dissenso potrà continuare a pesare. Infatti, la vittoria di Farris e Fogu ridimensionerebbe ancora di più Massidda e Frongia, la vittoria di Deriu isolerebbe del tutto Arbau. Quest’ultimo potrebbe trarne ulteriore vantaggio soltanto se ha davvero l’idea di dare vita a un nuovo soggetto politico di totale rottura con il passato. (f. per.)