Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’ex Marino? Sta cadendo a pezzi

Fonte: La Nuova Sardegna
7 giugno 2010

DOMENICA, 06 GIUGNO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Il vecchio ospedale del Poetto abbandonato da ventidue anni


LA VERGOGNA Gli ambientalisti: intervenire senza esitare Nuova interrogazione in consiglio municipale

ROBERTO PARACCHINI


CAGLIARI. «Indecente», «non è possibile che si lasci un’opera simile in uno stato di degrado perenne», «eppure si tratta anche di un bene di interesse culturale». Le proteste vengono dagli ambientalisti e dai consiglieri comunali e riguardano l’ex ospedale Marino del Poetto.
Paolo Casu, presidente della commissione alle Attività produttive del Comune non ha dubbi: «Si tratta di una vera indecenza che sta creando anche gravi problemi di igiene. Presenterò un’interrogazione». Secondo Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale, «indipendentemente dalla titolarità del bene, che è del demanio regionale, non è possibile che l’amministrazione municipale stia a guardare».
Da esemplare dell’architettura razionalista, progettato nella prima metà del Novecento da Ubaldo Badas, l’ex Marino si è trasformato in rudere pericolante utilizzato spesso come discarica abusiva e bagno pubblico, o come dimora di fortuna da parte di alcuni senza tetto. I ripetuti appelli rivolti alla Regione dalle associazioni ambientaliste per la bonifica dell’area e la messa in sicurezza dell’edificio sembrano essere caduti nel vuoto, e la situazione peggiora di giorno in giorno. «Noi abbiamo fatto diversi esposti anche alla Asl - precisa Stefano Deliperi, responsabile del Gruppo di intervento giuridico - si tratta di un bene di grande importanza architettonica, come stabilito dalla soprintendenza».
Durante la legislazione regionale guidata da Renato Soru venne fatto un appalto per la realizzaziione di un centro benessere legato anche all’utilizzo dei prodotti delle saline. Poi vi sono stati una serie di problemi, con vari ricorsi. E la questione si è protratta sino all’oggi. Col Consiglio di Stato che ha dato ragione alla Prosperious, la società fiorentina che era stata esclusa dall’appalto. Il ricorso era contro la sentenza del Tar con cui, nel 2008, veniva confermata la non ammissione della società toscana alla gara di un anno prima. Nel frattempo, la cagliaritana Sa&Go - la vincitrice sul campo della gara - ha rinunciato per i troppi vincoli della soprintendenza e del demanio dovute al fatto che si tratta di un «bene di interesse culturale».
«È una struttura che fa parte della storia di Cagliari e lascia veramente sconcertati come le amministrazioni non riescano a gestire il futuro di quest’opera», sottolinea Luca Pinna, presidente regionale del Wwf. «Potrebbe diventare - continua - un centro di ricerca sul mare in grado di raccogliere gli apporti del grande sistema umido in cui è inserito». A Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente, «spiace molto che per motivi procedurali non si riesca ad andare avanti sull’ex Marino. Si era iniziato bene. Poi tutto si è arenato».
L’edificio che ospitava l’ospedale Marino sorse nel 1937 come colonia marinara estiva Dux. Celebre esempio di architettura razionalista, tanto da finire sulle pagine di autorevoli riviste specializzate dell’epoca, l’edificio diventò ospedale Marino nel 1947. Poi negli anni Ottanta l’ospedale venne trasferito nell’ex hotel Golfo degli Angeli, e la vecchia struttura fu definitivamente abbandonata all’incuria nel 1988. E lo è tutt’ora.