Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Servizi pubblici? I più cari d’Italia

Fonte: La Nuova Sardegna
7 giugno 2010

SABATO, 05 GIUGNO 2010

Pagina 1 - Cagliari

A Cagliari una famiglia media spende 4.140 euro l’anno, a Milano 3.165

CAROVITA I dati emergono da un’indagine del ministero dello Sviluppo economico sulle città metropolitane

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Una famiglia composta da due genitori e un figlio vive meglio a Milano che a Cagliari, almeno per il minor esborso sui servizi pubblici. Il costo di cittadinanza medio annuale del capoluogo dell’isola è (per il 2009) di 4.140 euro, contro i 3.165 del capoluogo lombardo.
Da tempo si sà che Cagliari è una delle città più care d’Italia per i prodotti al consumo. Una constatazione che ha dato filo da torcere a economisti e sociologi visto che la crisi continua ad avanzare. E che ha fatto dire ad alcuni (come Enzo Costa, segretario regionale della Cgil) che gli alti costi derivano dal monopolio di alcuni supermercati e dalla scarsa concorrenza. In questo caso, però, si tratta di alti costi dei servizi pubblici, definiti «costo di cittadinanza delle città metropolitane». Un dato che coinvolge i prezzi che la famiglia tipo deve pagare per gli asili nido, la raccolta dei rifiuti domestici, l’Ici sulla prima casa e addizionali Irpef, i servizi sanitari pubblici (con la regolazione locale), il ciclo idrico integrato (depurazione delle acque e fognature), trasporti locali (inclusi taxi) e fornitura gas ed energia elettrica.
L’indagine è svolta dal dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo economico e rigurda, oltre a Cagliari, anche Milano, Torino, Genova, Venezia, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Messina, Catania e Palermo. E punta a capire lo stato di salute dei servizi locali dal punto di vista degli abitanti che devono pagarli. Da qui l’indicazione del «costo di cittadinanza» visto che le «famiglie per una parte dei beni e servizi che consumano - si legge nell’indagine - sono costrette a servirsi quasi esclusivamente da fornitori locali o, comunque, prossimi ai luoghi di residenza».
Ma che cosa fa di Cagliari la città più esosa, quanto a servizi, di tutto il territorio nazionale? Fondamentalmente due voci: la spesa energetica e la tassa per i rifiuti. Nella prima va indicato il costo che paga una famiglia media che abita a Cagliari per l’energia elettrica e per il gas: 2.335 euro (che rappresenta il 56 per cento del costo di cittadinanza del capoluogo), mentre a Milano l’esborso si ferma a 1.528. Un aspetto su cui i Pd del consiglio comunale ha presentato ieri un’interrogazione al sindaco Emilio Floris, lamentando «l’esistenza di una vera e propria emergenza energetica in Sardegna e a Cagliari, determinata in particolare dall’utilizzo di gas propano anzichè del metano, che in città ha portato a un costo del gas a metro quadro più che doppio rispetto al resto d’Italia». A questo proposito va detto che la rete di distribuzione del gas e la qualità del servizio in città sono tali anche a causa di un contenzioso per svariate decine di milioni tra il Comune e la società IsGas. «Il dissidio - sottolinea Ninni Depau, capo grupo del Pd in consiglio comunale - nasce dal fatto che la Giunta, nella passata consiliatura (guidata da Emilio Floris), ha riconosciuto all’IsGas un indennizzo di oltre 44 milioni di euro, a cui ha fatto seguito una serie di ricorsi, della stessa amministrazione, e vari contro ricorsi».
L’altro perno dei costi è rappresentato dalla raccolta dei rifiuti, pari a 245 euro annui per una abitazione di ottanta metri quadrati. Ma in questo caso il capoluogo dell’isola non ha la maglia nera, ma quella del quinto posto come città più cara. Salati anche i servizi idrici integrati: 260 euro per la famiglia tipo per un consumo annuo di 200 metri cubi, altro quinto posto al negativo. Mentre vi sono voci che si trovano a metà strada e alcune, come gli asili nido pubblici, che costano meno della media.