Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, nuovi baretti ad agosto

Fonte: La Nuova Sardegna
3 giugno 2010



La spiaggia rischia di diventare un cantiere in piena stagione balneare


I titolari dei chioschi rallentati dai problemi legati ai molti permessi necessari

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Per uno spettatore esterno la storia è incomprensibile, quasi un gioco al massacro con, come posta, uno dei simboli della spiaggia del Poetto, i baretti. Ordinanza di demolizione, mancanza di volontà politica e disfunzioni. Risultato: o le ruspe o l’irregolarità.
Da un lato c’è il fatto che i gestori dei chioschi non hanno l’autorizzazione edilizia (da cui l’ordinanza di demolizione da parte del Comune e l’inchiesta della magistratura), dall’altro c’è la constatazione che questo permesso non può essere dato senza il piano di utilizzo del litorale (Pul). Regolamento, questo, che gli stessi titolari dei baretti chiedono da oltre vent’anni. E così si passa all’oggi con una corsa col tempo per cercare di arrivare a una rimozione «consensuale» e contestuale alla ricostruzione delle strutture di spiaggia adibite al ristoro.
Sullo sfondo c’è la presa di coscienza, molto tarda, della giunta comunale, che occorre fare il Pul. E la predisposizione, anch’essa in forte ritardo, di una situazione transitoria che permette, in attesa del Pul (che richiede diversi mesi per essere varato in collaborazione Comune-Regione), di poter rimuovere l’esistente e di ricostruire nuove strutture, ma provvisorie. In questo quadro tredici titolari dei baretti hanno presentato altrettanti progetti di abbattimento e ricostruzione. Ma il Poetto e il golfo degli Angeli sembrano vendicarsi dell’abbandono colpevole dell’amministrazione, facendo sorgere problemi come funghi (prodotti anche dal fatto che sulla spiaggia vi sono otto competenze diverse). L’ultimo intoppo in ordine di tempo riguarda «la comunicazione sulla necessità dell’autorizzazione doganale - informa Sergio Mascia, presidente del Consorzio Poetto Service, promotore dei nuovi progetti - per dimostrare che i nuovi baretti non possano essere utilizzati per contrabbando. Ma questo richiederà altri venti giorni».
I tempi, insomma, si allungano: dopo l’assenso della dogana si dovrà tenere la conferenza dei servizi con tutti gli enti interessati. E anche questo incontro necessità, in genere, di una ventina di giorni. Infine vi dovrà essere il «sì» da parte della soprintendenza ai Beni monumentali e paesaggistici: occorrerà un altro mese. Facendo i conti si arriva a un periodo che va da metà a fine agosto, in cui dovrebbe iniziare la demolizione e la ricostruzione dei baretti. In piena estate. «Da parte nostra - spiega Mascia - ci stiamo impegnando al massimo, pur tra i tanti problemi». Resta sempre aperto, infatti, il discorso della magistratura che potrebbe intervenire per via della mancanza di autorizzazione edilizia, col sequesto dei baretti. «Ma noi speriamo che la buona volontà che stiamo dimostrando e il fatto che abbiamo sempre chiesto che il Comune vari le regole, possa aiutarci a superare questi problemi». In parallelo altri chioschi, come Le Palmette hanno presentato ricorso contro l’ordinanza di rimozione fatta dal Comune.