Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La battaglia dell’anfiteatro

Fonte: La Nuova Sardegna
1 giugno 2010

MARTEDÌ, 01 GIUGNO 2010

Pagina 1 - Cagliari

La Soprintendenza non darà il nullaosta per gli spettacoli

Il Comune potrà rispettare il cartellone estivo ma dovrà farlo sotto la propria responsabilità

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Colpo di scena: la soprintendenza archeologica non ha alcuna intenzione di autorizzare una stagione di spettacoli per l’anfiteatro che, causa le tribune, lì ormai da dieci anni, soffre l’attacco di una specie particolare di muffe.
Questo non significa che la stagione sarà bloccata, perché il Comune che l’ha programmata come se non dovesse rendere conto a nessuno del trattamento riservato al monumento, il 4 giugno comincerà la festa che durerà tutta l’estate.
Ma quel che è rilevante sul piano dei rapporti fra istituzioni è che la soprintendenza, per la prima volta, non ha intenzione di mettere il coperchio sulla lenta rovina dell’unico manufatto romano imperiale in Sardegna giunto fino al nostro tempo. Il soprintendente Marco Minoja puntualizza una serie di cose.
La prima: l’autorizzazione il Comune l’ha chiesta su sollecitazione della soprintendenza, ma a ridosso della stagione «è difficile avviare un’istruttoria corretta» e quindi la soprintendenza non rilascia un documento che va preparato con i tempi necessari. Certo ha ragione il soprintendente: nella sostanza, per tutti sarebbe l’ennesimo sdoganamento di un’operazione nata male e continuata peggio.
La seconda puntualizzazione è sul comportamento del Comune: è irrituale l’avvio di una stagione di spettacoli su un monumento di tal pregio senza l’autorizzazione dell’entità di tutela, ma questo fa parte di tutto ciò che ha preceduto il nuovo corso. Oggi si è deciso di riprendere in mano leggi, potestà, tutele e quindi di agire per difendere il monumento dall’attuale minaccia.
In passato sono state rilasciate autorizzazioni con definizioni ambigue (il nodo dell’amovibilità delle tribune) che hanno aperto la porta a un regime di spettacoli di alto impatto. La terza cosa, di buon auspicio per il futuro del monumento: il soprintendente dichiara di aver trovato in Comune la volontà di non andare avanti in questo braccio di ferro spettacoli sì-spettacoli no, conferma di aver constatato la disponibilità di procedere verso soluzioni condivise, che mettono assieme la possibilità di tenere spettacoli in quel luogo, di conservare il monumento, ma anche di restituirgli il respiro culturale e paesaggistico che ha sempre avuto. Il problema degli spettacoli sta tutto nelle misure.
Lo ribadisce Minoja, lo dissero dieci anni fa gli storici, gli archeologi, i dirigenti del ministero per i Beni culturali, gli operatori del restauro, gli artisti che intervennero sullo scempio messo in cantiere dall’allora giunta comunale. Resta il concorso di idee. Il Comune ha annunciato che dal 30 giugno sul sito sarà pubblicato il bando, nei comunicati stampa c’era scritto che si chiedeva di contemperare le esigenze degli spettacoli con quelle della tutela del monumento ma anche della sua visibilità da parte dei patiti di archeologia, eppure non ha coinvolto la soprintendenza almeno per una consulenza nella stesura del bando alla parte dove si parla della tutela. Che intenzioni ha il Comune? E’ sincero quando i suoi funzionari incontrano gli archeologi della soprintendenza e parlano di percorsi condivisi?
La risposta, ancora una volta, arriverà dai fatti.