Rassegna Stampa

Il Sardegna

Mosse dei Comuni e la manovra di Tremonti

Fonte: Il Sardegna
31 maggio 2010

Piccola città

La manovra Tremonti, una sorta di retromarcia al buio in autostrada, costerà molte lacrime agli italiani: alcune saranno versate direttamente a fine mese e a fine carriera, col blocco della liquidazione. Altri, invece, parliamo di milioni di contribuenti, scopriranno giorno per giorno quant’è doloroso provare a sistemare i conti pubblici: i tagli si abbatteranno soprattutto su chi ha un reddito basso o medio. Solita storia: i ricchi ricchi sono e ricchi restano; a tassare le rendite del capitale, i grandi proprietari di immobili sfitti Berlusconi non ci pensa proprio. La scure colpirà, poi, il sistema degli enti locali e soprattutto gli ottomila Comuni. Ecco perché, oltre a una sana opposizione a questa riforma che deforma è necessario ridurre gli sprechi dei Comuni e far cassa per garantire i servizi sociali a tutti. L’acqua potabile per innaffiare i giardini, il patrimonio immobiliare abbandonato, l’illuminazione pubblica alimentata non da energia rinnovabile sono esempi di sprechi facilmente rimediabili. Se non tamponiamo queste uscite assurde, presto i Comuni saranno costretti ad aprire la lotteria dei servizi sociali. Per fortuna qualche buona notizia ogni tanto arriva: Bitti e Mandas sono quasi pronte a schiarire le strade con un sistema integrato di eolico e fotovoltaico. Elmas, Perfugas e Talana, invece, hanno appena certificato la qualità dei servizi sociali evitando la discriminazione per i cittadini. E dimostrando che la trasparenza è un obiettivo reale. Non una parolaccia come questa riforma al contrario.

*Giornalista