Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gli enti locali rischiano il crac Errani: federalismo in forse

Fonte: La Nuova Sardegna
28 maggio 2010

Allarme della Corte dei conti: peggiora il saldo tra entrate e spese


VINDICE LECIS

ROMA. «Una manovra tragicamente sbagliata» commenta il sindaco di Genova Marta Vincenzi. «I tagli ammazzano gli enti locali» attacca il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti. «Sproporzionato il sacrificio chiesto alle Regioni» insiste il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Gli enti locali sono in trincea contro la manovra del governo in particolare dopo il raddoppio dei tagli previsti. A queste condizioni, spiega Sergio Chiamparino sindaco di Torino e presidente dell’Associazione nazionale comuni d’Italia, e con queste «cifre insostenibili che tagliano nella carne viva» l’Anci esprimerà «un no secco».
Chiamparino è furioso per un colpo di mano del governo che ha raddoppiato i tagli ai Comuni. «In un primo momento, sabato scorso, nel corso di un incontro preparatorio con i ministri Calderoli e Tremonti - spiega il presidente dell’Anci - era stato chiesto ai Comuni un contributo di 800 milioni per il 2001 e di circa un miliardo e mezzo per il 2012. Di fronte a queste cifre ci siamo detti disposti a prenderci le nostre responsabilità». Martedì nel corso dell’incontro tra governo e parti sociali le cifre di partenza sono lievitate: «Si è parlato di 1,5 miliardi per il 2011 e di 2,5 miliardi nel 2012. Così per noi diventa insostenibile sopportare il peso della manovra». Anche perché appare punitiva sul fronte del patto di stabilità «dato che il raggiungimento dei saldi ci viene imposto con equivalenti tagli ai trasferimenti».
A denunciare la pesantezza della manovra è anche il presidente dell’Unione province Giuseppe Castiglione. Il contribuito chiesto alle province è di un miliardo 800 milioni nel triennio, un salasso che avrà «ripercussioni sui servizi ai cittadini e alle imprese, come i servizi scolastici, la viabilità e la sicurezza stradale, gli interventi per la difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico».
A rischio insomma c’è la qualità dei servizi erogati in particolare per l’assistenza sociale, l’istruzione e l’ambiente. Formigoni, presidente Pdl della Lombardia, chiede di ripartire «in maniera equilibrata i pesi» perché il sacrificio chiesto alle Regioni «è assolutamente sproporzionato». Gli enti locali stanno definendo proposte alternative e sperano in modifiche alla manovra.
Ma è anche lo scoglio del federalismo a destare forti preoccupazioni e perplessità di cui si fa interprete la Corte dei conti. La magistratura contabile, nella relazione al Parlamento sui primi esiti dell’esame dei rendiconti di comuni e province, rileva che già nell’esercizio 2008 emergono «le prime difficoltà» nella finanza degli enti locali in coincidenza con la fase di attuazione del federalismo. Preoccupazione ribadita da Vasco Errani, riconfermato ieri alla guida delle Regioni: «Nel momento in cui si decide un intervento così significativo sulle funzioni e i trasferimenti - ha detto - è difficile non vedere ricadute sull’applicazione del federalismo fiscale». E i governatori hanno messo a punto un documento in cui le Regioni confermano un giudizio negativo sulla manovra. «Chiediamo al governo - ha spiegato - un confronto serrato».