Rassegna Stampa

Il Sardegna

Pressioni romane e gruppi on line alta tensione per l'arrivo di Bossi

Fonte: Il Sardegna
19 maggio 2010

Il comizio. Non c'è ancora la certezza ma basta l'annuncio: lo sbarco del Senatùr fa esplodere le polemiche

I vertici del Pdl gli chiedono di rinunciare  Su internet organizzata una clamorosa protesta

Enrico Fresu enrico.fresu@epolis.sm 

Domenica Umberto Bossi sarà a Cagliari. La certezza non c'è ancora, ma è bastato l'annuncio per far esplodere un putiferio politico e di popolo. La seconda volta del leader della Lega in città (la prima nel '93 alla Fiera col sardista Mario Melis e altri duemila) è motivata dal sostegno al candidato ribelle Piergiorgio Massidda: tra i fondatori di Forza Italia in Sardegna, senatore, ma tagliato fuori dai vertici nazionali e regionali del Pdl, ha deciso di correre da solo, antagonista del candidato di Berlusconi (lo ha confermato il coordinatore regionale Mariano Delogu) Giuseppe Farris. Il Carroccio sta con Massidda, che è riuscito a ottenere la presenza di Bossi in Sardegna. Teatro del comizio padano dovrebbe essere piazza Costituzione. Ma le resistenze sono tante. Una, molto forte, è di natura “diplomatica”: venire a sostenere un candidato che corre fuori dal Pdl appare agli occhi degli uomini del premier, che per la stragrande maggioranza sostengono Farris, come uno “sgarbo”. Come, alleati a Roma e qui in Sardegna ci pestiamo i piedi? Le pressioni per convincere Bossi a cambiare idea viaggiano ad altissimi livelli. Ma la testardaggine del capo delle camicie verdi è proverbiale e da ambienti leghisti lombardi arrivano solo conferme: la Sardegna non è sud, la Lega vuole entrarci, e il comizio ci sarà. In piazza Costituzione o del Carmine poco cambia: per ora, alla richiesta di permesso per la manifestazione, non è arrivata nessuna risposta. Non fa paura neanche la minaccia di pioggia, prevista per quel giorno: non gocce, cadranno dal cielo, ma uova. Tante, stando alle dichiarazioni di intenti delle persone che si sono iscritte al gruppo Facebook “Diamo a Bossi e al suo “partito” l'accoglienza che meritano”. Una piazza virtuale, su cui campeggiava il simbolo padano trasformato in svastica verde, dove si sono trovate oltre 1500 persone in poco più di 24 ore. Un botto. Fino a ieri si leggevano frasi tipo: «Non troviamoci in piazza Matteotti, andiamo direttamente sotto il palco, arriviamo da varie direzioni altrimenti ci fermano gli sbirri, e non è con loro che ci vogliamo scontrare». Intenzioni che non sono passate inosservate agli uomini della Digos, che smentiscono un allarme sul pericolo di vita per Bossi in caso di comizio all'aperto. La pagina è sparita. Ne restano altre (in una il volto di Massidda è sovrapposto a quello di Bossi nelle celebre foto in cui mostra il dito medio) ma sono più moderate. E anche questo tipo di resistenze potrebbe non fermare la calata dei lùmbard. Nei prossimi giorni arriverà la conferma ufficiale. Come per Beppe Pisanu, che è del Pdl, non un “semplice” alleato.