Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I quartieri di Cagliari secondo Facebook

Fonte: L'Unione Sarda
18 maggio 2010

Sono decine i gruppi dedicati ai rioni cittadini: si scherza ma si fanno anche proposte per migliorarli

 La pedonalizzazione di Castello e i “ragazzi dello zoo di Is Mirrionis”

 Talvolta è un atto d'amore. In altri casi, come quello del Poetto, la mobilitazione è per ottenere un risultato.

 C'è una Cagliari reale. E c'è una Cagliari virtuale che vive nel web. Una città con tanto di quartieri e luoghi simbolo. È sufficiente digitare nel motore di ricerca di Facebook un tipico nome cagliaritano e si ha la certezza che appaia qualche risultato. Praticamente ogni giorno vengono creati gruppi di ogni genere. Quelli che esaltano un quartiere piuttosto che un altro. O quelli che scherzano su determinate caratteristiche.

 IL CENTRO STORICO A farla da padrone è il centro storico. Sono tantissimi i gruppi dedicati ai quattro vecchi quartieri cagliaritani, Castello, Marina, Stampace e Villanova. In particolare, il rione dentro le mura fa il pienone. A sorpresa, il gruppo con il maggior numero di aderenti è quello che fa anche una proposta: “Pedonalizzazione totale del quartiere di Castello a Cagliari”. Creato da Luca Piroddi, ne fanno parte anche esponenti politici locali. «Non penso», racconta il fondatore, «di poter cambiare le cose. Il gruppo è nato come provocazione: anche in vista delle elezioni comunali del prossimo anno, vuole dire che un vasto gruppo di persone che vuole davvero rilanciare il quartiere». Gli iscritti sono 1.398. «E tra questi anche molti abitanti anche se in tanti vogliono continuare ad avere il privilegio di parcheggiare l'auto sotto casa». Pedonalizzazione ma non solo: «È ovvio che servono anche altri interventi: devono essere creati parcheggi, un sistema di mezzi pubblici efficiente e un modo per poter fare le operazioni di carico e scarico».

 IL CASTELLO Piroddi lancia proposte. Altri, invece, si limitano a fare una dichiarazione d'amore. È il caso del gruppo “I love Castello”. «Mi sono iscritta», racconta Viviana Maxia, diventata nel frattempo una delle amministratici, «perché da sempre sono legata a quel quartiere. Da ragazzina, quando facevo vela, non andavo al Poetto ma giravo per le stradine di Castello. E ora, con una laurea in storia dell'arte, scrivo monografie su quello che propone il quartiere. Castello è bellissimo, come del resto tutta la città. Ma occorre intervenire per rivitalizzare il quartiere e, in generale, il centro storico». Ma c'è anche chi scherza: nella sezione “affari - mercato immobiliare”, c'è il gruppo “Vendesi torre medievale, Torre dell'Elefante, trattative riservate”. Ma anche in questo caso, trasuda l'affetto: la storia del monumento viene descritta con precisione scientifica.

 LA SFIDA Amore nei confronti della città. E anche rivalità nei confronti di un altro quartiere. Come testimonia il gruppo “Sa Marina regna”. «L'ho creato», racconta il fondatore Daniele Ippoliotti, «quando ho visto un altro gruppo, “Villanova regna”. Volevo dimostrare che i fan della Marina erano superiori a quelli dell'altro quartiere». Nato con un fine goliardico, anche quel gruppo ha cominciato a “fare politica”. «Il quartiere è da migliorare», afferma Ippoliotti. Lui sogna una Marina che non c'è più. «Ormai i cagliaritani sono pochi: è diventato un quartiere con troppi extracomunitari». Una posizione di retroguardia che, comunque, raccoglie ancora consensi nel quartiere. Non si pone, invece, alcuna sfida il gruppo dell'ultimo quartiere storico cagliaritano: “Stampace - Stampaxi”, molto curato, racconta tutto quello che accade in quella parte della città.

 GLI ALTRI QUARTIERI Che ci sia orgoglio nel vivere in un quartiere storico non stupisce più di tanto. Curioso, invece, il fatto che anche gli rioni, soprattutto quelli popolari, siano molto amati dai loro abitanti. Che non rinunciano a un briciolo di ironia. A fianco al gruppo istituzionale “Is Mirrionis”, c'è un autoironico “Noi ragazzi dello zoo di Is Mirrionis”; a poca distanza, sono stati creati, invece, un “Fiero di essere di Mulinu Becciu” e un ancora più esplicito “Per quelli che Mulinu Becciu non è un quartiere ma un modo di vivere”. Scherzano anche gli abitanti dell'ex rione fantasma: in “Barracca Manna style” si gioca sull'assonanza e si parla di una visita da parte di Barack Obama. E ci sono anche “Quelli del quartiere San Michele”, “Sant'Avendrace forever” (e un “Sant'Avendrace boys”) e gli “Amici piazza Pitagora Cep dal 1965 al 1975”.

 I RIONI BENE In pratica, l'unico rione che non esiste su Facebook è il Quartiere Europeo. Oltre venti gruppi, invece, hanno come epicentro Genneruxi. Compreso quello che suggerisce “Insegniamo alla metro a dire correttamente Genneruxi”. A proposito di orgoglio, basta dire “Quelli del Quartiere” per capire che si sta parlando del Quartiere del Sole. La Palma? Esiste solo grazie al gruppo sportivo. Una situazione, comunque, migliore di quella di rioni vicini: per raggiungere 96 membri è stato creato “Facebook Monte Urpinu Monte Mixi”: se non altro, il colle viene citato spesso dai frequentatori, soprattutto del passato, che in quel punto hanno combinato qualunque cosa.

 IL POETTO Digitando, invece, Poetto appaiono ben 388 risultati. Si parla, naturalmente, di cose leggere. Ma Facebook è diventato un'importante cassa di risonanza per il comitato “Una mano per il Poetto”: raggiunti i 5.000 (limite massimo del social network), è stato creato “Una mano per il Poetto 2”, con altri 1.259 membri. Non mancano, naturalmente, i gruppi che vogliono il salvataggio dei chioschetti o dei concerti in spiaggia.
MARCELLO COCCO

18/05/2010