Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Precari in aumento La Cgil: i lavori atipici ormai fuori controllo

Fonte: La Nuova Sardegna
12 maggio 2010



ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Circa l’ottanta per cento di tutti i nuovi assunti nell’area cagliaritana sono precari e appartengono all’ampia gamma dei lavori atipici», sottolinea Nicola Marongiu, responsabile della Camera del lavoro. Come dire che il lavoro fisso è diventato una chimera.
«Ma non solo - continua Marongiu - questo vuol dire che per molti la situazione contributiva sarà differente in senso peggiorativo, come capita ad esempio per i lavoratori a progetto e per tante altre figure. Tutti gli impieghi che rientrano nella gestione separata hanno un regime diverso di quelli a posto fisso. Direi che si tratta dei nuovi poveri, con stipendi inferiori sia adesso che quando andranno, se vi riusciranno, in pensione».
Nell’area cagliaritana vi sono circa trentacinquemila lavoratori precari, assunti a tempo determinato, più tutti gli atipici. «Purtroppo si tratta di numeri molti alti, anche se questi ultimi non sono quantificabili proprio per le varie tipologie - precisa Marongiu - vi sono anche i lavoratori a partita Iva. In Sardegna le partite Iva aperte sono circa novantamila, ma non è facile sapere quanti in realtà siano lavoratori dipendenti. Poi iniziano a essere numerosi gli interinali, le società che “affittano” alcune mansioni. E via di seguito sino ad arrivare ai tirocinanti e agli stagisti, che possono anche non essere pagati. Mentre vi sono forme di avviamento al lavoro, come gli inserimenti e gli apprendistato, che spesso sono utilizzate dai titolari per risparmiare sulle contribuzioni». Non solo: «I precari e in particolare queste tipologie atipiche. sono quelli che pagano per primi i momenti di crisi. Mentre nell’assestamento della produzione sono quelli che ne ricevono benefici per ultimi. E tutto questo sta capitando anche a Cagliari. Nella nostra area nell’ultimo anno hanno perso il posto di lavoro circa 12-13mila persone. Ma questo dato non tiene conto dei lavoratori atipici che, va ricordato, sono prevalentemente composti da giovani, ma non solo di persone al loro primo impiego».
In questo quadro mancano, però, politiche adeguate di stimolo alla produzione, anche da parte dell’amministrazione locale. Da tempo l’opposizione del consiglio comunale domandano interventi più precisi nella gestione del patrimonio e nelle agevolazioni alle imprese.