Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il mostro di cemento arriva in aula

Fonte: La Nuova Sardegna
11 maggio 2010


Oggi in consiglio comunale la protesta del comitato per la nuova piazzetta Maxia


Appello al sindaco dal comitato: «Rivedere il progetto»

CAGLIARI. L’obbrobrio della nuova piazzetta Maxia, dove cemento e calcestruzzo hanno cancellato uno spazio storico, sarà discusso questo pomeriggio in consiglio comunale. Dopo una sequenza di rinvii il sindaco Emilio Floris ha assicurato che l’interrogazione urgente presentata dal consigliere Claudio Cugusi (Pd) sarà finalmente all’ordine del giorno, mentre il comitato di cittadini che contesta il progetto ha dovuto pagare di tasca una pagina sull’Unione Sarda per far arrivare all’amministrazione comunale il proprio dissenso. Col sindaco e i suoi assessori impegnati in uno slalom imbarazzante («il progetto sarà rivisto, le piante di jacaranda verranno riportate nella piazza») il comitato ha provato ancora una volta a salvare il salvabile, chiedendo correzioni e appellandosi alla sensibilità di Floris, sindaco a presa rapida. A parte gli alberi («erano cinquanta, adesso sono solo nove» è scritto nella nota-appello pubblicata a pagamento) gli abitanti del quartiere chiedono che all’interno della nuova piazza non vengano rilasciate concessioni per attività commerciali. Questa è una parziale novità: in uno spazio che dovrebbe essere riservato ai cittadini e in particolare ai bimbi il comune vorrebbe sistemare un gazebo-punto vendita. La tendenza è quella manifestata per la cittadella della musica, dove sono previste persino agenzie di viaggio destinate non si sa bene a chi. Secondo il comitato in piazzetta Maxia sono stati spesi un milione e 300 mila euro per inscatolare nel cemento uno spazio discreto, sobrio, assolutamente gradevole. Una scelta ai confini della demenza, contestata duramente dai cittadini («la piazza porcata» era scritto in uno striscione, qualche settimana fa) sulla quale oggi appare piuttosto complicato tornare indietro. Con effetti deleteri - come scive il comitato dei cittadini - persino sulla circolazione: per realizzare l’orribile struttura di cemento verrà ridotto lo spazio destinato al passaggio delle automobili e non resterà un centimetro per sistemare un marciapiede lungo il perimetro. Senza contare - è scritto ancora nella nota - che la chiusura alla circolazione del tratto via Pessina-via De Gioannis continua a provocare pesanti disagi a chi dovrebbe raggiungere gli ingressi dei garage privati. Stando alla nota-appello mancherebbe anche un’indagine geognostica sull’eventuale presenza di falde idriche, ma questo - considerato lo scempio - è un elemento quasi marginale. Da qui la richiesta di rivedere il progetto. Oggi l’attesissima discussione nell’aula consiliare. (m.l)