Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Massidda: «Fatto fuori da Verdini e Scajola»

Fonte: L'Unione Sarda
7 maggio 2010

Provinciali. Ieri la presentazione dell'alleanza che sostiene il senatore del Pdl, con lui altre cinque formazioni


Piergiorgio Massidda show. La presentazione della lista che porta il suo nome (allargata al resto della coalizione, formata anche da Fortza Paris, Lega Nord, Dc, Msi e Destra nazionale) si è ben presto trasformata in un appassionato resoconto del periodo pre-elettorale, quando il senatore del Pdl («Uno dei fondatori di Forza Italia, nel lontano 1994, e coordinatore dello stesso partito fino a un paio di anni fa») si era proposto come candidato unico del centrodestra. «E invece i vertici regionali del partito non mi hanno nemmeno onorato di una risposta - ha detto - mentre il Pdl locale latitava, io giravo per la provincia e incontravo gente che mi invitata a candidarmi. Io organizzavo convegni e dibattiti, mentre i quattro che governano il partito nell'Isola decidevano in solitudine chi fosse la persona giusta da candidare». Una lunga rivendicazione conclusa con un riferimento al rapporto col presidente Berlusconi: «Mi ha chiesto chi me lo facesse fare a rinunciare a fare il senatore per una poltrona di così poco spessore come quella del presidente della Provincia - ha rivelato - io ho risposto che volevo fare qualcosa per la mia terra. E anche quando, per farmi desistere, mi ha offerto un posto da sottosegretario alla Sanità, il sogno della mia vita, ho rifiutato con la stessa motivazione». Da qui un affondo alla dirigenza del Pdl: «A farmi fuori sono stati Verdini e Scajola - ha concluso - ma non sono risentito dal punto di vista umano, sono anzi convinto che dimostreranno la loro innocenza rispetto alle contestazioni che vengono loro mosse in questi giorni».
Non sono mancati riferimenti polemici agli avversari Giuseppe Farris e Graziano Milia («Umanamente li rispetto ma li contesto dal punto di vista politico») e una promessa ai tanti che ieri lo applaudivano nella sala del T hotel: «Dimostreremo che non siamo un rivolo ma una realtà importante, con la quale tutti dovranno fare i conti». Per accreditare questa sua visione, il senatore ha fatto riferimento a un sondaggio fresco di giornata, con circa 5 mila elettori (rispetto ai 7 mila contattati) che hanno risposto alle domande di un istituto di ricerca: «Il 50 per cento è orientato a votare per uno dei due schieramenti di centrodestra (Farris o Massidda), un altro 49 per uno dei due di centrosinistra (Milia o Palomba). Per quel che riguarda il nostro campo, il 66 per cento sta con Farris e il restante 33 con noi». Ne deriva che il centrodestra tradizionale si attesterebbe attorno al 33/34 per cento e quello delle liste Massidda al 16/17: «Percentuali incoraggianti per una coalizione dal simbolo nuovo». ( a. mur. )

07/05/2010