Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Venduti 6100 biglietti Ma ora la statua riposa senza un dito

Fonte: L'Unione Sarda
6 maggio 2010

Sant'Efisio. Il bilancio


Seimilacento biglietti venduti, 32 tour operator delle principali città europee, 1800 contatti nel sito www.visit-cagliari.it (32 dagli States e 29 dalla Francia), 77 utenti che si sono registrati al servizio Wi-Fi per vedere la telecronaca di Videolina. Sono i numeri i primi a confermare, ancora una volta, il successo della festa di Sant'Efisio, edizione numero 354, alla quale hanno partecipato centomila persone. Il primo bilancio, all'indomani del rientro del santo a Stampace dopo il pellegrinaggio per i luoghi del martirio, lascia più che soddisfatti tutti i protagonisti che, dietro le quinte, hanno reso possibile la realizzazione del grande evento cagliaritano. «Il nostro scopo è cercare di promuovere la città attraverso questa festa», dice l'assessore comunale al Turismo Gianni Giagonii.
NOVITÀ A GIORGINO Roberta Ballero è uno dei protagonisti, come rappresentante della famiglia dei Conti Ballero che, da oltre due secoli, nella chiesetta di Sant'Efisio a Giorgino, garantisce lo svolgimento dei riti nel rispetto della tradizione. Qui, nella “cocchiera”, è custodito per tutto l'anno il cocchio di campagna sul quale il santo, arrivato su un cocchio dorato riccamente addobbato, sale per il suo viaggio verso Nora. La cerimonia di martedì notte è stata ancora più suggestiva e toccante delle altre, per due novità passate in secondo piano nella cronaca della festa. «Per la prima volta a Giorgino c'era anche l'Alter Nos che ha accettato il nostro invito a presenziare al rito della vestizione - spiega Ballero - Non solo: anche la Guardianìa, diversamente dalle precedenti edizioni, era con noi in chiesa, assieme ai vecchi Alter Nos e al sindaco, per il canto “de is goccius” che Giorgino non ha mai visto. Novità che hanno reso più solenne il tradizionale rito».
ARCICONFRATERNITA Nella chiesetta di Stampace la festa continua, da qui al 25 maggio, con il Novenario, le 40 ore e il Te Deum. «È stata la mia prima festa da presidente: mi rimarrà nel cuore tutta quella gente presente alla vestizione a Stampace, mai vista così tanta», dice Fabrizio Pau, da gennaio alla guida dell'Arciconfraternita. Stanco ma felice il Terzo Guardiano, Gino Pinna. «Vedi gioia e sofferenza ma la bellezza del pellegrinaggio ti ripaga di tutto». Poco importa se, come vuole la tradizione, Sant'Efisio è tornato a casa senza un dito: l'indice della mano destra, tra uno spostamento e l'altro, si è rotto di nuovo (lo era anche prima del restauro della statua), colpa di uno strattone dei buoi innervositi dalla folla.

06/05/2010