Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sant’Efisio, il rientro a Stampace

Fonte: La Nuova Sardegna
5 maggio 2010

MERCOLEDÌ, 05 MAGGIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Dopo aver «dormito» a Pula, il viaggio verso il santuario

CAGLIARI. Sant’Efisio ha fatto ritorno nella sua chiesetta di Stampace. Il presidente dell’arciconfraternita del “Gonfalone”, Fabrizio Pau, a tarda sera, ha potuto comunicare all’Alternos e al rappresentante del Capitolo metropolitano che l’antico voto della municipalità cagliaritana è stato ancora una volta sciolto.
Tutto secondo tradizione, nella giornata del rientro. L’inizio, molto presto, con la messa nella parrocchiale di Pula, dove il santo ha “dormito” dopo i grandi festeggiamenti di lunedì a Nora: solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo e processione lungo la spiaggia fino al luogo del martirio. Quindi il viaggio verso la città, con tappe molto più brevi rispetto all’andata. La prima a Villa san Pietro, quindi a Sarroch, Villa d’Orri, Su Loi, La Maddalena. A Giorgino il cerimoniale ridiventa rigido e non ammette eccezioni. Sant’Efisio ritorna nel cocchio dorato, quello di gala, per l’ultima “passerella” in città prima di raggiungere il santuario di Stampace.
Davanti alla semoleria si sono fatti incontro a “su Protettori poderosu” alcuni gruppi folk, poi gran parte dei cavalieri campidanesi, miliziani e, ovviamente, la guardianìa in frac al gran completo, confratelli e consorelle in abito penitenziale. Lungo strada si è ingrossato il corteo di fedeli al seguito del santo, per niente scoraggiati dalla pioggia. Se il primo maggio l’aspetto folcloristico si era mostrato in tutto il suo splendore fin quasi ad appannare quello devozionale, ieri, come sempre avviene al rientro, la religiosità popolare ha preso decisamente sopravvento, con sommessa e commossa partecipazione. Fede vera, nelle forme tradizionali, ma convinta. Alcuni, fedelissimi, hanno fatto tutto il viaggio a piedi, da Pula a Cagliari, compreso qualche giovane. E questo è il segno di una continuità devozionale che i cagliaritani riescono ancora a trasmettere alle nuove generazioni. È la garanzia che Cagliari non verrà mai meno al voto fatto al santo. (r.p.)