Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Città in ostaggio dei parcheggiatori

Fonte: L'Unione Sarda
5 maggio 2010

Ieri riunione del Comitato per l'ordine pubblico sugli abusivi alla Fiera: più controlli di Polizia municipale e Carabinieri

Il prefetto: pochi strumenti per contrastare il fenomeno

 Italiani ed extracomunitari durante il periodo della Fiera si spartiscono i parcheggi abusivi. Molti automobilisti si sono rivolti ai vigili urbani. «L'unica sanzione è una multa da 680 euro. Che nessuno paga».
Si sbracciano come vigili movieri, individuano il cliente, lo seguono, lo aiutano nelle manovre. Per qualcuno sono estorsori, per altri un elemento vincente nella caccia snervante al posto per l'auto.
Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi esplode puntualmente ogni anno, e sempre nello stesso periodo: durante la Fiera. Tra viale Diaz, via Pessagno, l'Asse mediano e Su Siccu ogni centimetro quadro d'asfalto o di campo sterrato compreso tra guard rail e transenne viene trasformato in parcheggio: basta un nastro rosso da cantiere per il recinto e un pezzo di cartone per l'insegna. Spazi controllati in modo diverso a seconda della nazionalità del gestore: i cagliaritani chiedono «un'offerta libera per la custodia della vettura», gli extracomunitari propongono l'acquisto di fazzoletti, accendini. Molti automobilisti, soprattutto il primo maggio, Festa di Sant'Efisio con tradizionale passeggiata tra gli stand della Campionaria, hanno segnalato quello che secondo loro è un sopruso alle centrali di polizia e carabinieri: «se non pago poi mi danneggiano la macchina?», il quesito più ricorrente. Le forze dell'ordine hanno le armi spuntate, il massimo della minaccia può essere una multa. Che non viene regolarmente pagata, visto che di solito chi fa questo lavoro non ha macchine, abitazioni o altri beni sui quali rivalersi. Di contro, le sanzioni diventano delle spese importanti nel bilancio statale: le pratiche coinvolgono decine di persone e difficilmente vanno a buon fine.
Qualcuno guarda anche l'altra faccia della medaglia: quelle auto parcheggiate alla rinfusa sarebbero prede ambite per il carrogrù della Municipale. Aree, è bene ricordarlo, dove la sosta è vietata.
LA MAPPA Nei giorni della Fiera circa 200 parcheggiatori si riversano nella zona: extracomunitari e cagliaritani. Una tregua, visto che nel resto dell'anno il dominio è tutto straniero. Dove ci sono banche, uffici, negozi, insomma nel cuore commerciale cagliaritano, ci sono loro, con le loro buste, sempre attenti ai blitz. Viale Regina Margherita, i parcheggi del Cis, quelli del Comune in via Sonnino, via Santa Margherita, l'ospedale Brotzu, il cimitero di San Michele. Si sanno adeguare in base alle richieste. Nei parcheggi gestiti dal Ctm service dove ci sono i parcometri, si preoccupano del servizio completo: indicano il parcheggio e forniscono il biglietto. Normalmente, a parte qualche eccezione, non sono particolarmente insistenti. Molti automobilisti, però, non gradiscono tanta premura . Ma come è possibile arginare un fenomeno completamente senza regole?
ARMI SPUNTATE Ieri mattina il prefetto Giovanni Balsamo ha convocato il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. All'ordine del giorno il tema dei parcheggiatori abusivi alla Fiera. «Abbiamo convenuto di svolgere alcuni servizi soprattutto alla Polizia municipale, visto che è un problema di viabilità», spiega l'alto funzionario dello Stato. «Il tema è molto delicato, non ci sono strumenti certi per contrastare il problema». Anarchia totale? «Il fenomeno, dal punto di vista giuridico, non è riconducibile all'aspetto penale. Non è facile portare a termine un'azione netta di contrasto, il nostro obiettivo è limitare forme macroscopiche e fastidiose. Non dimentichiamo - aggiunge il prefetto - che sono servizi dissausivi non tali da eliminare il fenomeno».
Il comandante della Polizia municipale Mario Delogu sa di avere le armi spuntate. «Le multe previste dal codice della strada in caso di parcheggi non autorizzati sono salate e possono raggiungere i 680 euro. C'è un dettaglio: nessuno poi le paga. E finiscono per diventare un costo per le nostre casse, visto che per mettere in moto la macchina burocratica vengono impiegati agenti». Insomma, non ci sono strumenti adeguati per contrastare il fenomeno? «Anni fa il reato era penale, scattava la denuncia e la segnalazione alla Procura. Gli abusivi anche allora non avevano paura della sanzione monetaria, ma della segnalazione che di fatto escludeva dalle graduatorie per ottenere alloggi popolari, licenze o sostegni economici. Mica poco».
ANDREA ARTIZZU

05/05/2010