Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Parco, il nodo-abusivi blocca il piano

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2010

L'inchiesta. Pronta da tempo la prima bozza del progetto urbanistico per l'area umida

Il destino di Molentargius legato a quello di Medau su Cramu
Un pool di esperti sta lavorando al Piano del Parco dal 2006: esiste una prima bozza, ma il varo del documento finale è ancora lontano.
Il rischio, neanche tanto remoto, è di un Tuvixeddu-bis: «Sono coinvolti quattro Comuni, la Provincia, ci sono molti interessi in gioco: è difficile mettersi d'accordo». Marco Loddo, direttore generale di Molentargius, sa bene che il Piano del Parco, di cui a cadenze regolari viene dato per imminente il varo, è ancora lontano. «Diciamo che siamo in fase di riflessione», racconta al telefono con il tono di chi sa benissimo che la procedura è ancora in alto mare. Al momento esiste una prima bozza del documento, abbastanza tecnica, che prevede la «ricognizione della situazione esistente», una proposta di divisione in zone e una parte normativa. Si sorvola per adesso sul vero nocciolo, cioè Medau su cramu, rione (nato abusivo e elevato negli anni a quartiere residenziale) dove vivono quasi mille persone.
IL PIANO Secondo una ricerca del Dipartimento di ingegneria del territorio dell'Università, tra stagni e canneti sono stati tirati su 200 mila metri cubi (il 64% sono case, il 24% attività produttive, 12% maneggi e attività rurali), che occupano però meno dell'un per certo dei 1600 ettari del Parco. Le immagini aeree analizzate dagli esperti (il progetto è coordinato da Francesco Carrer, Franco Piga, Rita Cannas, Marco Cadinu, Fausto Pani e Antonio Sanna) hanno evidenziato che la maggior parte degli edifici sono stati costruiti tra il 1979 e il 1992. Quasi tutti con pozzi neri, che da trent'anni impregnano i terreni dell'oasi, gomito a gomito con le Saline.
LE IPOTESI Il problema è: che cosa fare di questo quartiere che come tutti gli altri vive, inquina, fa rumore e lavora in mezzo ai nidi dei fenicotteri e a un ecosistema dall'equilibrio delicatissimo? Su questa domanda si è arenato il destino del Piano e in fondo anche quello del Parco. «La prima ipotesi, quella dell'esproprio totale, magari con la concessione di una cubatura identica in un altro luogo, è la più difficile: sarebbe una deportazione di massa, non credo sia possibile», spiega Gigi Ruggeri, sindaco di Quartu e presidente dell'Ente che governa Molentargius. «Bisognerà accettare l'aspetto residenziale. Magari creando un accesso esclusivo per chi ci vive, in modo da limitare il traffico». Del Piano si occuperà la nuova assemblea del Parco, dopo l'estate. «Per l'Asinara hanno impiegato sei anni», fa notare il direttore (pro tempore) Loddo. Questo significa che per avere lo strumento di pianificazione dell'oasi cagliaritana, si può ancora aspettare: in fondo ci si sta lavorando solo dal 2006.
MICHELE RUFFI
(3, fine)

30/04/2010